La popolare e affermata azienda specializzata in “big data” Cambridge Analytica è probabilmente coinvolta nella violazione della privacy di 50 milioni di utenti di Facebook. Questa intrusione è stata effettuata per influenzare in maniera occulta le elezioni in diverse nazioni europee e negli Stati Uniti. Inoltre, questa organizzazione sembra aver avuto un ruolo rilevante nella manipolazione dei voti relativi alla Brexit e alla elezione di Donald Trump. Secondo molti giornalisti esteri questa società può considerarsi un vero e proprio Grande Fratello orwelliano capace di controllare l’opinione pubblica e rubare i dati riservati di milioni di utenti.
Altri analisti di grande rilievo hanno addirittura accostato l’accaduto ad alcune puntate di House of Cards, nelle quali il presidente degli Stati Uniti vince le elezioni grazie a un programma occulto portato avanti mediante alcuni software speciali capaci di manipolare di nascosto gli elettori. I dettagli di questa vicenda sono stato rivelati da parte di alcune inchieste delle popolari testate Observer e New York Times. In seguito, sono state molto importanti e determinanti le confessioni da parte di un ex-dipendente della stessa Cambridge Analytica. Infine, per il momento Facebook ha deciso di sospendere l’account di quest’ultima con lo scopo di evitare ulteriori intrusioni a danno degli utenti.
I probabili legami con Trump e il Russiagate
Lo scenario che si è costituito potrebbe sembrare la sceneggiatura di un fanta-thriller, ma è tutto reale e potrebbe avere delle conseguenze molto forti dal punto di vista legale. Le indagini in corso potrebbero anche coinvolgere Steve Bannon, a lungo fedele consigliere di Trump, il quale dirigeva nel corso del 2014 proprio la stessa Cambridge Analytica.
Inoltre, il proprietario di quest’ultima è il misterioso miliardario statunitense Robert Mercer, il quale ha sempre sostenuto politicamente e finanziariamente candidati politici conservatori e di destra in diverse nazioni del mondo. Lo scandalo di questa società ha anche una serie di legami con la famosa inchiesta sul Russiagate da parte dell’ex-capo dell’Fbi Robert Mueller, in quanto probabilmente la stessa Cambridge Analytica ha avuto un ruolo determinante nella vittoria del candidato repubblicano Donald Trump.
Inoltre, secondo altre fonti piuttosto accreditate quest’azienda avrebbe anche sostenuto un partito italiano di grande successo negli anni ’80 nel corso del 2012 raggiungendo dei risultati piuttosto positivi e incoraggianti. Infine, il suo amministratore delegato, ovvero Alexander Nix ha ammesso di aver lavorato in passato con diversi politici della nostra nazione.
Probabile violazione della privacy di 50 milioni di utenti di Facebook
Un insider all’interno di Cambridge Analytica, ovvero un certo Christopher Wylie, ha ammesso alla testata Observer che questa società ha ampiamente sfruttato Facebook per raccogliere informazioni private di moltissimi utenti con lo scopo di manipolarli dal punto di vista emotivo mediante un processo normalmente noto come “psicografica”.
Inoltre, nel 2015 il colosso dei social network Facebook aveva rilevato la presenza di numerosi dati trafugati, ma nonostante ciò si era solamente limitato ad assumere alcuni provvedimenti per proteggere la privacy di circa 50 milioni di individui. Inoltre, quest’azienda aveva già avuto diversi problemi legali nel Regno Unito, in quanto avrebbe avuto un ruolo determinante nella manipolazione del voto sulla Brexit per fare uscire la nazione dall’Unione Europea. Questa società è stata spesso descritta da parte dei media internazionali con toni oscuri e di stampo cospirazionista, anche se fino a questo momento molti giornalisti l’hanno sottovalutata nel suo ruolo relativo alla vittoria di Donald Trump.
Se le più recenti accuse da parte del New York Times e del Guardian si rivelassero vere, questo caso potrebbe considerarsi la più grave violazione di dati all’interno della storia di Facebook da parte di un ente che ha avuto un ruolo fondamentale nella campagna elettorale dell’attuale presidente statunitense.