Boris Johnson, ministro degli esteri inglese, ha annunciato al Parlamento la costruzione di una nuova ala del carcere Kiri-Kiri a Lagos. Questa sezione disporrebbe di 122 posti letto per detenuti rimpatriati da Londra.

Questa decisione è stata presa in seguito ad un accordo di trasferimento di detenuti siglato con la Nigeria nel 2014, riguardo il quale il ministro degli esteri inglese si è espresso in questo modo: ''Come è scritto nell'accordo, i prigionieri detenuti nel Regno Unito possono tornare nel loro paese per completare la loro detenzione''.

Aggiungendo: ''Aiutare la Nigeria a migliorare le condizioni delle proprie carceri e incrementare la capacità di queste ci permetterà di trasferire più detenuti in Nigeria, liberando posti nel Regno Unito''.

L'obiettivo è rispedire in patria i 270 condannati che attualmente si trovano nelle carceri britanniche, liberando quindi posti letto. Dietro questo ci sono anche ragioni economiche: per finanziare tutto ciò verranno usati i fondi per contrastare l'immigrazione illegale, l'investimento ammonta a circa 788 mila euro, somma irrisoria se si considera che ogni straniero detenuto in Gran Bretagna costa circa 40 mila euro l'anno, come afferma il ministero di giustizia.

Il carcere di massima sicurezza Kiri-Kiri ha una storia marcata negativamente da sovraffollamento, violenza e un alto tasso di mortalità fra i detenuti.

Proprio per questa ragione la nuova ala sarà in accordo con le condizioni di vivibilità previste dalle Nazioni Unite.

Cosa succede nelle prigioni Nigeriane?

Per dare un'immagine di cosa si intende quando si dice che Kiri-Kiri è sovraffollato, si basti pensare che nel 1 marzo 2017 il carcere contava 3051 detenuti, in uno spazio adibito a 1700 persone, dato ancor più scioccante è che 2627 detenuti di questi non erano stati giudicati da alcuna corte, ma ancora in attesa di processo, alcuni di questi sono stati imprigionati per motivi incredibili, come ad esempio il lancio di una petizione, o essere stati trovati a camminare in orari ''strani''.

Ciò si deve alla lentezza del sistema di giustizia nigeriano e alla arbitrarietà d'arresto da parte delle forze dell'ordine. Dando uno sguardo a dati più recenti, vediamo che al 12 febbraio 2018 il 69% dei detenuti è in attesa di processo. Il governo federale nigeriano continua però ad ignorare i consigli degli stakeholders di ampliare le esistenti strutture.

Inoltre, la vita non è uguale per tutti: chi può permettersi di stare nella sezione VIP del carcere, è lontano dal sovraffollamento e dalla violenza caratterizzanti le carceri, avendo un'esperienza completamente diversa: non ci sono celle, ma appartamenti, i detenuti hanno accesso ad un bagno personale, tv e addirittura all'utilizzo del proprio smartphone. Hanno anche la possibilità di ''assumere'' detenuti meno fortunati al ruolo di guardie personali, promettendo in cambio dei privilegi, queste guardie si prendono cura dell'appartamento, cucinano per loro, che tra l'altro non mangiano il cibo ordinario del carcere, nessuno può avere accesso all'abitazione senza previa autorizzazione di queste.

La somma che si deve pagare per aver accesso a questa sezione varia in base al motivo per il quale si è finiti in carcere, più il motivo è grave, più alta sarà la somma. Possiamo concludere che in queste prigioni i soldi sono un elemento chiave per l'ottenimento di privilegi e, come spesso accade, le persone che hanno grandi disponibilità economiche avranno una vita agiata anche all'interno delle strutture detentive.