È accaduto alle porte di Roma, a Pomezia, l’ultimo atto di aggressione di tre maestre nei confronti di bambini di una Scuola materna. L'illecito ha fatto scattare l’operazione ad opera dei carabinieri che ha portato, su disposizione del Gip di Velletri, all'arresto delle insegnanti.

L’indagine eseguita dalle Forze dell’Ordine è scattata in seguito alla denuncia di qualche genitore allarmatosi a causa dell'anomala tendenza violenta del figlio, a cui s'aggiungeva una scarsa propensione a recarsi a scuola. L'indagine è stata curata attraverso l’ausilio di telecamere e intercettazioni ambientali eseguite all’interno dell’istituto scolastico.

Le maestre insultavano ripetutamente i bambini, costretti a subire strattonamenti e l'isolamento dal resto della classe, oltre alle numerose minacce ed l'intimidazioni. Alcuni di loro venivano percossi fisicamente con spinte, manate e tirate di capelli. Questi gesti hanno indotto, secondo il Gip, ad una lesione della sfera psico-fisica dei piccoli alunni, della quale le maestre risponderanno personalmente in sede penale.

Il sindaco di Pomezia Fabio Bucci ha commentato la notizia definendola come sconcertante per l’intera sua cittadina. Ledere in qualsiasi modo i bambini e vanificare il ruolo educativo e formativo delle scuole, ha affermato il sindaco, è una sconfitta per tutti.

Per educatrici e maestre nessun controllo psicologico

A tale vicenda fa eco la riflessione dell'opinione pubblica che s'interroga da anni sull’assenza di controlli psicologici sul corpo insegnanti e su tutti coloro che collaborano all’interno delle scuole. Non esiste, al giorno d’oggi, nessun sistema che verifichi l'idoneità mentale e attitudinale di una educatrice a svolgere il proprio compito.

Antonio Marziale, sociologo e Presidente dell’ Osservatorio sui Diritti dei Minori, ha auspicato spesso l’istituzione di una legge che comporti la visita periodica di tenuta emotiva per i docenti. L'essenziale - ha aggiunto Marziale - è tutelare il minore e non offendere la dignità del docente; ciò è possibile costruendo una nuova ed importante alleanza tra insegnanti e genitori.

L'obiettivo da raggiungere è un processo d'acquisizione di competenze trasversali che allinei l'insegnamento prettamente nozionistico all'assicurazione di uno spazio formativo idoneo all'ambiente scolastico, uno spazio in cui la violenza non può trovare margini d'insediamento.