Un 62enne è morto a Nocera Inferiore, nel salernitano, per una presunta svista da parte del personale sanitario che gli sarebbe costata la vita. Il terribile errore sarebbe avvenuto presso l'Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, venerdì 23 febbraio.

La storia

M.S. - queste le iniziali dell'uomo - ha accusato un leggero malore poco prima di partire per Bari il 16 febbraio scorso, per un viaggio di lavoro (era un camionista). Il dolore sembrava svanito, e così il 62enne ha deciso di mettersi a bordo del suo camion. Dopo essere giunto nella città pugliese, però, ha perso i sensi ed è tornato ad Angri, nel salernitano, dove viveva.

In seguito ad una visita all'ospedale di Nocera Inferiore, l'uomo è stato mandato a casa per assenza di problematiche gravi. Il personale medico, infatti, gli avrebbe semplicemente consigliato di recarsi, il giorno successivo, presso un'altra struttura ospedaliera per una sospetta bronchite e per un eventuale, ulteriore controllo.

Il presunto scambio di cartelle e la morte

Dopo aver dimesso il paziente, i medici si sarebbero accorti di uno scambio di cartelle, rendendosi conto che il malore accusato dal 62enne era, in realtà, un ben più grave problema di natura cardiaca. A questo punto i carabinieri, allertati dall'ospedale e messi a conoscenza dell'accaduto, si sono diretti a casa del camionista che, in un primo momento, vedendo gli uomini in divisa dinanzi alla porta di casa sua, ha temuto di aver provocato un incidente e di essere nei guai.

Messo al corrente della situazione, il 62enne è stato trasportato d'urgenza in ospedale in terapia intensiva dove, a causa delle sue gravi condizioni cardiache, è morto. I familiari, scossi e devastati dal dolore di una morte che probabilmente poteva essere evitata, se non ci fosse stato il presunto errore legato allo scambio di cartelle cliniche, esigono chiarezza su quanto avvenuto.

Su questa vicenda aleggia l'ombra della malasanità: per questo motivo la famiglia del camionista, coadiuvata dai carabinieri che si erano precipitati a casa del 62enne per comunicargli la necessità di correre nuovamente in ospedale, avrebbe presentato un esposto in procura. A questo punto, si dovrà verificare se le mancate cure e se il ritardo nei soccorsi abbiano aggravato a tal punto le condizioni del cuore dell'uomo, portandolo fino al decesso.

Al contempo, sarà necessario stabilire se un intervento medico tempestivo (ossia durante la prima visita in ospedale) avrebbe potuto salvargli la vita.

Soltanto le indagini degli inquirenti potranno stabilire se ci sono stati, o meno, degli errori umani, e se siamo di fronte all'ennesimo caso di malasanità.