#Italyisoverparty , ovvero la reazione di milioni di utenti che ha scosso il web, subito dopo le proiezioni delle elezioni politiche del 4 marzo.

Chi per scherzo e chi un pensierino non se lo lascia sfuggire, l’idea di espatriare dall’Italia a causa dei risultati elettorali si è diffusa il 5 marzo a colpi di tweet. Il fenomeno sociale è dilagato a macchia d’olio e tra memes e frasi ad effetto, ha tentato di esprimere, cercando di far sorridere, il malcontento della popolazione italiana.

Sembrerebbe quasi un ritorno alle emigrazioni del dopoguerra, invece è solo un risultato elettorale, che spinge giovani e non, a domandarsi quale possa essere la futura meta per scappare dal nuovo parlamento.

La critica comprende tutti

Da Nord a Sud, da destra a sinistra, tutti pronti con un biglietto aereo ed un pizzico di ironia per affrontare con il sorriso sulle labbra un risultato che appare poco piacevole. Nessun personaggio dello spettacolo è stato escluso, persino oneman show americani ed inglesi che invitano al rinnovo del passaporto.

Chi si rammarica per il grande risultato del MoVimento 5 Stelle, chi si rattrista per La Lega prima in coalizione, gli unici che cavalcano l’onda del loro insuccesso sono i sostenitori del Partito Democratico, i primi ad ammettere la sconfitta e a provare a ripartire da qui: sia con una prospettiva di essere all’opposizione, o magari all’interno di un possibile governo di larghe intese.

L'importanza degli hashtag

Negli ultimi tempi l'hashtag ha acquisito un'importanza fondamentale nel mondo della comunicazione. Nato con Twitter, nel 2007, questa etichetta fungeva come "raccoglitore" tra i vari tweets: basta cliccare sopra il link, che si crea automaticamente, per essere proiettati in una pagina che, appunto, raccoglie tutti i post dove è stato digitato.

La sua utilità fu confermata con gli incendi .nelle zone circostanti la città di San Diego, in California. L'hashtag #sandiegofire venne utilizzato per seguire i vari aggiornamenti e a salvare delle vite. Vennero poi introdotti i "trending topics", ovvero una top ten degli hashtag più usati del giorno. Adesso gli hashtag hanno anche un forte valore nel mondo del marketing: è ormai confermato il fatto che chi utiizza questo strumento ha una maggiore visibilità sui social.

Negli ultimi anni, l'hashtag è diventato il mezzo preferito per lanciare movimenti e campagne di protesta, un esercito virtuale composto da utenti mossi da un fine comune. Ultima è stata la campagna #metoo, che ha raccolto tutte le esperienze di molestie sessuali che hanno colpito donne e uomini, senza differenze di etnia, età o status.