Il mondo della Moda piange la perdita di un’altra grande leggenda. Si è spento all’età di 91 anni lo stilista Givenchy. A dare la triste notizia è stato il compagno Philippe Venet, anche lui stilista.
Chi era Givenchy?
Hubert James Taffin de Givenchy era nato il 21 febbraio 1927 a Beuvais da una famiglia aristocratica francese; il padre era un marchese. A soli 17 anni si era trasferito a Parigi per studiare Belle Arti e nel 1952, dopo una collaborazione con Elsa Schiapparelli, aveva aperto la sua prima casa di moda. Per la sua prima collezione, disegnò dei modelli che vennero definiti ‘separables’ composti da gonne eleganti e bluse leggere e caratterizzati da linee architettoniche e semplicità dei materiali utilizzati.
Nel 1953 avviene l’incontro con colei che sarebbe diventata la sua musa: l’attrice Audrey Hepburn. È l’inizio di una lunga collaborazione e di un’amicizia durata tutta una vita. Come non ricordare il famoso tubino nero da lui disegnato per l’attrice per il film Colazione da Tiffany? Un abito divenuto icona nella storia della moda e classificato come must have che non dovrebbe mai mancare nel guardaroba di ogni donna! Ad Audrey Hepburn dedicò pure il suo primo profumo, Interdit, pubblicizzato dall’attrice in uno spot televisivo. Givenchy definì l’idea di eleganza, vesti donne come la regina Elisabetta II, Jacqueline Kennedy, Maria Callas, Ingrid Bergman, Lauren Bacall e Greta Garbo, per citarne solo alcune.
Uno stile semplice ma elegante
La sua moda fu caratterizzata dall’idea di innovazione e originalita. Puntò su linee di abiti morbidi e comodi, senza imbottiture o corsetti. Divenne il simbolo per la donna moderna, la donna che desiderava essere libera totalmente e non sottomessa alle imposizioni. Inventò il balloon coat, un cappotto bombato che Jacqueline Kennedy indossava spesso e il baby doll, un vestito che cingeva le ascelle e si allargava di sotto.
Il suo stile era preciso, sobrio e semplice. La sua attenzione per i dettagli era quasi maniacale, l’amore e la dedizione per il proprio lavoro totali. La sua figura ha accompagnato quasi cinquant’anni di storia della moda. Nel 1988 decise di vendere la sua maison al gruppo LVMH, pur rimanendo alla direzione creativa fino al 1995.
Lo scorso anno, in una delle sue ultime apparizioni, dichiarò che la sua professione era una delle più belle che esistessero perché grazie ad un’idea che riusciva a concretizzarsi poteva riuscire a rendere felici tante persone.