C'erano 15mila persone oggi ai Funerali di Alessia e Martina, le sorelline di 13 e 7 anni uccise lo scorso 28 febbraio in casa a Cisterna di Latina dal padre, l'appuntato scelto Luigi Capasso che si è poi suicidato. Ma la persona più importante di tutte, la loro mamma Antonietta Gargiulo, non era presente, perché non poteva esserci. Lei che pure è stata gravemente ferita dal marito, unica superstite della strage compiuta dall'uomo da cui si stava separando, è ancora ricoverata in terapia intensiva all'ospedale San Camillo di Roma. Ma ora sa: risvegliata dal coma farmaceutico, ha appreso la verità appena ieri.
Ad informarla di quel che è accaduto e che le sue figlie non ci sono più, sono stati i familiari con il supporto degli psicologi.
Funerale con una contestazione
Una città si è fermata. Cisterna oggi era a lutto: scuole e negozi chiusi, attività ferme. Per dare l'ultimo saluto alle due sorelline, l'intera comunità si è raccolta a Collina dei Pini nella chiesa gremita di San Valentino. In centinaia sono rimasti fuori perché l'affluenza di persone era continua. Le bare bianca di Alessia e Martina sono state accolte con un lungo applauso all'arrivo nella parrocchia dove Antonietta era catechista e partecipava a gruppi di preghiera. Un tempo, prima di andarsene di casa dopo gravissimi episodi di violenza nei confronti della moglie avvenuti sotto gli occhi delle bambine, anche Luigi Capasso aveva partecipato alle attività parrocchiali.
Oggi c'erano striscioni, "Alessia e Martina, Cisterna vi porterà sempre nel cuore" e palloncini bianchi e rosa. C'erano tanti bambini, i compagni di Alessia e Martina che indossavano magliette con un cuore per ricordare le piccole vittime. I bambini hanno deposto i loro messaggi in una cesta di fronte all'altare anche perché erano sconvolti e non sarebbero riusciti a parlare.
I loro messaggi verranno pubblicati nel bollettino parrocchiale. Presenti molti carabinieri, a cominciare dal comandante generale dell'Arma, Giovanni Nistri.
Il parroco don Livio Fabiani che ha celebrato i funerali, conosceva la famiglia da anni: qui ha battezzato le bambine e in questa chiesa Alessia stava per essere cresimata, mentre Martina stava per iniziare il catechismo.
Nella sua omelia ha detto che pregherà anche per Luigi Capasso. Allora c'è stato un sussulto, un brusio, qualche protesta tra i banchi. "Vi prego di comprendere - ha aggiunto il sacerdote - la famiglia ha già perdonato". Più tardi il prete ha precisato: "La Chiesa pratica il perdono, la famiglia ha perdonato. Le due famiglie si sono incontrate prima in chiesa e al cimitero, sono in pace". Il fratello e la sorella di Antonietta hanno ringraziato tutti. Una delle sorelle di Antonietta ha preso la parola auspicando che l'affetto e l'amore sentiti continuino e circondino la mamma sopravvissuta. All'uscita delle bare è suonata la canzone preferita di Alessia 'Novembre' di Eros Ramazzotti e due colombe si sono alzate in volo.
Le porte del cimitero che hanno accolto le bambine si sono chiuse solo nel tardo pomeriggio.
La mamma sa e ha pregato
Nello stesso orario in cui si stava svolgendo il funerale, Antonietta nel suo letto di ospedale ha pregato insieme a una consorella. Una preghiera muta perché non può parlare dopo un intervento subito a una mandibola. Risvegliata dal coma, ieri ha saputo che le sue figlie sono morte. I familiari hanno deciso di comunicarglielo prima dei funerali. E così al suo capezzale c'è stato un incontro durato circa un’ora e un quarto, dal quale sono usciti tutti molto provati. C'erano due psicologhe, un anestesista e i familiari: le sorelle, il fratello, i genitori. Inizialmente lei non ricordava nulla.
Prima le psicologhe le hanno detto perché si trovava in ospedale e cosa le era accaduto. Poi, i familiari le hanno rivelato che le bambine erano state uccise dal padre. Non ha neanche pianto, è rimasta impietrita. Non è che l'inizio di un lungo percorso di dolore.