"Sono stata svergognata, tradita, maltrattata, picchiata": la voce è quella di una donna addolorata ma ferma. Antonietta Gargiulo parla al telefono con Luigi Capasso, nei panni del marito remissivo, mansueto che tenta di ricucire un rapporto dopo averlo distrutto perché sa che lei vuole la separazione. Fa impressione ascoltare la Telefonata dello scorso 9 dicembre non di una semplice coppia in crisi, ora che Antonietta è l'unica sopravvissuta alla strage compiuta mercoledì scorso a Cisterna di Latina proprio dal coniuge. L'appuntato scelto ha ucciso le figlie Alessia e Martina e si è poi suicidato.

La telefonata, trovata nella memoria del cellulare del carabiniere insieme ad altre, è stata trasmessa ieri in esclusiva nel corso del programma 'Pomeriggio Cinque'. Capasso registrava le chiamate che faceva a moglie e alle figlie: un'altra delle sue ossessioni. In questa circostanza, invita la mamma e le figlie ad andare a vedere il parco incantato delle luminarie di Ariccia. Dice di aver preso dei biglietti.

'Non ti faccio niente'

Chiede di poter parlare a telefono con Alessia, la figlia più grande. La ragazzina esita. "Non ti preoccupare a papà, non ti faccio niente". E la figlia: "lo so che tu non mi faresti mai del male". Ma di uscire da sola con lui non se la sente. il padre le propone di estendere l'invito anche alla mamma: "Ci tengo a voi", dice.

E rivolto alla quasi ex moglie ribadisce che non le farebbe del male, che già gliene ha fatto. Lei gli chiede se stia registrando la conversazione e lui mente. La chiama Tonia, cercando una confidenza che non c'è più. "Vent'anni di sogni, speranze, desideri distrutti. Ora voglio la separazione", dice lei. Una donna umiliata che malgrado tutto sa far prevalere il bene: gli augura che lui faccia un percorso per diventare un uomo e un padre migliore, "perché tu di base ce l'hai le qualità, però hai tante problematiche".

Lui si mostra calmo e pentito: dice di aver capito tutti gli errori fatti con le bambine e con lei. Col un tono di voce sconsolato, chiede alla moglie la possibilità di avvicinarsi alle bambine, e intanto registrata la chiamata. Ha sempre studiato e premeditato ogni mossa fino alla strage. Lei gli fa presente che non gli ha mai negato la possibilità di vedere le figlie.

Sono Martina e Alessia ad essere spaventate e a non volerlo vedere.

La maschera della 'vittima'

Capasso indossa la maschera del padre a cui è negato un diritto, dell'uomo vittima di circostanze contro di lui. In realtà quando avviene questa telefonata, il 9 dicembre, già sono accaduti tanti episodi traumatici. Litigi in casa a cui hanno assistito le figlie in cui più volte l'appuntato ha maltrattato la moglie fino al 4 settembre, giorno che segna la rottura irreparabile. In quel giorno l'appuntato carica le figlie in auto e le fa assistere a una scena tremenda: prende a schiaffi la loro mamma in pubblico solo perché si è permessa di mandare un sms a un collega. "Sul posto di lavoro svergognata da tutta Cisterna", gli ricorda lei a telefono.

Quella stessa sera chiude in stanza e terrorizza le figlie, poi percuote ancora la moglie. Seguirà l'allontanamento da casa e l'esposto. Nella telefonata Antonietta gli dice che se le figlie hanno paura di lui non può obbligarle a incontrarlo. L'unica cosa in cui le obbliga è pregare per lui che risponde di pregare per la famiglia. Lei è risoluta, l'appuntato si mostra pacifico e conciliante. "Avevi tutto, due figlie intelligenti, una moglie che ti stra-amava, ti adorava. Ora penso a me e alle mie figlie perché ho dato la mia vita per te. Hai superato tutti i limiti". Dopo due mesi da questa telefonata, Capasso che dichiarava di non voler fare del male si è trasformato nel killer di famiglia.