Una toccante storia di Pasqua ha per protagoniste una mamma e una figlia che non c'è più. In queste ore l'amarezza e l'indignazione per un duplice furto su una tomba hanno accentuato le sofferenze di una famiglia, anche se la piccola comunità in cui vive ha risposto subito con sincero affetto e tanta solidarietà. Come si sa, l'uovo è simbolo per eccellenza della festività pasquale, segno della resurrezione di Cristo dal sepolcro, emblema di speranza e di nuova vita. Per questo Pietrina Paladino aveva portato ovetti di cioccolato sul loculo della figlia Dorotea Di Sia, morta nel 2014 a 25 anni in un incidente stradale.

Un modo per continuare una tradizione familiare, un rito prezioso celebrato da una mamma per sentire sua figlia vicina, oltre la morte, e per rendere sostenibile un'assenza ancora più lacerante in questi giorni di festa. Purtroppo però ignoti hanno rubato per due volte i doni che la signora aveva portato sulla tomba della ragazza nel piccolo cimitero di Policastro Bussentino, frazione di Santa Marina in provincia di Salerno.

Lo sfogo di una mamma su Facebook

Infuriata e indignata, Pietrina Paladino ha denunciato sulla sua pagina Facebook l'episodio che si è purtroppo ripetuto. Ladri o vandali hanno rubato gli ovetti che la mamma aveva portato simbolicamente sulla tomba della figlia insieme a un coniglio di cioccolato in occasione della Pasqua.

Il furto si è ripetuto a distanza di poche ore. Nello sfogo sul social Pietrina scrive: "Chiunque tu sia, sei così misero/a, probabilmente, anzi sicuramente riderai di me. Una mamma scema che porta il coniglietto pasquale e gli ovetti alla figlia morta. E tu spudoratamente li hai presi beffandoti di me!". L'amarezza è tanta di fronte a un atto di inciviltà, disumanità, mancanza di pietà.

Anche perché nel piccolo centro del salentino tutti conoscono la tragedia che ha colpito la famiglia. "Ancora grazie, e all'autore del gesto dico vergognati!", ha scritto Pietrina. La solidarietà certo non è mancata. In tanti hanno manifiestato sdegno per l'accaduto e affetto verso la mamma e la famiglia. Purtroppo i furti nel cimitero sono un triste e vergognoso fenomeno diffuso nella penisola: spesso vengono trafugati fiori e arredi sacri.

Nel cimitero di Policastro Bussentino nel 2017 sono state rubate due statue in bronzo.

Omicidio stradale

Dorotea Di Sia è morta sulla litoranea di Bisceglie in Puglia il 13 maggio 2014 mentre si trovava in vacanza. Alla guida di una Audi A6, ubriaco e drogato, c'era il cugino del suo fidanzato, che si andò a schiantare contro un pilastro in muratura di una villa in costruzione provocando la morte della ragazza. Nel processo l'uomo è stato condannato a tre anni di reclusione con interdizione dai pubblici uffici, confisca del veicolo e revoca della patente di guida. La famiglia di Dorotea però attende che sia fissata la data del processo d'appello per ottenere una condanna più severa. Al dolore della perdita, si aggiunge un iter giudiziario che ancora non ha fatto giustizia: chi guidava aveva un tasso alcolemico superiore al limite consentito ed era risultato positivo alla cocaina con un valore tredici volte al di sopra del consentito.

"Il danno è irreparabile, ma vorremo che ci sia la certezza della pena quando c'è responsabilità acclamata", ha detto Pietrina che in questi anni si è molto battuta perché sia fatta giustizia a chi sia vittima di un omicidio stradale come lo è stato sua figlia. "Se c'è la responsabilità bisogna che uno paghi per quello che ha fatto". Ad aggravare lo strazio della famiglia si è aggiunto, infine, questo ignobile duplice furto.