varedo- In provincia di Monza le telecamere nascoste dalle forze dell'ordine hanno ripreso una maestra di un asilo che utilizzava abitualmente metodi violenti con i bambini. Si tratta di ben 111 minori che avrebbero subito ripetutamente percosse e violenze psicologiche. Le telecamere sono state posizionate lo scorso 15 febbraio, se in un lasso di tempo così breve è stato possibile individuare un numero tanto alto di minori abusati è prevedibile che nel corso dell'intero anno scolastico siano moti di più i minori maltrattati, pertanto è immaginabile che la lista dei nomi dei bambini coinvolti sia destinata ad allungarsi.

La maestra 'orco'

La maestra brianzola di 47 anni, responsabile degli abusi, è stata arrestata dai carabinieri della compagnia di Desio con l'accusa di matrattamenti su minori. La maestra, già nel giugno del 2017, aveva ottenuto una valutazione negativa per quanto riguardava l'anno scolastico 2016-17 e proprio lo scorso 6 marzo aveva avuto una nota di contestazione da parte dell'Ufficio scolastico regionale per l'utilizzo di metodi violenti e di un linguaggio inadeguato per una maestra d'asilo. Sono ben 74 le pagine dell'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari rilasciata dal Gip del Tribunale di Monza Patrizia Gallucci. Sembra, infatti, che la maestra venisse lasciata sola con bambini, in età compresa tra i 4 e i 5 anni, per circa 3 ore al giorno.

Grazie alle telecamere di videosorveglianza è stato possibile comprendere i metodi educativi della 47enne, che durante la sua permanenza in aula pretendeva che nessun bambino parlasse. L'espressione maggiormente ripetuta era: "La regola è: stare zitti!". Era disposta ad ottenere il silenzio anche con minacce e percosse fisiche, rivolte a chiunque provasse a non rispettare la regola.

Il silenzio imposto ai bambini era, quasi sempre, seguito da una mancanza di attività educative o di gioco, in pratica i bambini erano costretti a stare in silenzio e con le braccia conserte.

I bambini costretti a farsi i bisogni nei pantaloni

Altro elemento che ha destato sdegno negli inquirenti era la gestione del bagno. Sembra infatti, che non fosse possibile per i bambini andare a fare i bisogni durante la permanenza della maestra in classe.

Ai bambini veniva negata anche la possibilità di chiedere di andare in bagno, con la conseguenza che molti di loro, non riuscendo a trattenersi, facevano i bisogni nei pantaloni. Se i bambini provavano a chiedere di andare al bagno venivano percossi o minacciati verbalmente, ma se non chiedevano di andare al bagno e se la facevano addosso la conseguenza era la stessa: percosse, minacce e umiliazioni. Coloro i quali non riuscivano a trattenere i bisogni venivano ridicolizzati e umiliati davanti a tutta la classe. In particolare, sempre dalle telecamere, si vede la maestra alzare il grembiule e abbassare i pantaloni ai bambini, tutto, ovviamente,in presenza dei compagni di classe.

Maggiore tutele e sicurezza per i minori

L'assessore alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità di Regione Lombardia Silvia Piani ha definito i fatti accaduti nell'asilo di Varedo, 'intollerabili e gravissimi'. Ha poi promesso che nelle prossime settimane insieme alla Giunta, al Garante dell'Infanzia e ai rappresentati dei genitori proverà a trovare nuove strategie per garantire una maggiore tutela per i minori, affinchè gli asili e le scuole siano davvero dei luoghi sereni e sicuri per i bambini. L'assessore ha poi aggiunto: "Casi come questi devono essere oggetto di punizioni esemplari, senza nessuno sconto".