La tanto temuta notizia è arrivata, ed il mondo quest'oggi si è svegliato con una preoccupazione in più: la Siria è sotto attacco. Le operazioni militari sono iniziate dietro ordine del presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump. Secondo quanto riportato dall'Ansa, pare che l'attacco sia stato concordato insieme alla Francia e alla Gran Bretagna, e che siano stati presi di mira degli obiettivi specifici e strategici in Siria.

Il raid di Stati Uniti d'America, Francia e Gran Bretagna contro lo Stato siriano è stato sferrato alle 3 di notte (ora italiana), e al momento giungono notizie contrastanti circa gli obiettivi bombardati ed eventuali vittime dell'attacco.

Assad accusato di aver lanciato attacchi chimici

Poco prima dei bombardamenti, la portavoce del Dipartimento di stato americano, Heather Nauert, aveva dichiarato: "Damasco è responsabile dell'attacco del 7 aprile a Douma". Dunque, secondo gli Stati Uniti, la Siria sarebbe responsabile dell'attacco avvenuto a Douma lo scorso 7 aprile che, stando ai risultati delle analisi effettuate su alcuni campioni biologici prelevati sul posto, si sarebbero basati sull'utilizzo di gas nervino e cloro.

Nel frattempo la Russia, storica alleata di Assad, avrebbe già manifestato la sua contrarietà all'operazione militare, con il presidente Vladimir Putin che avrebbe accusato la Gran Bretagna di cospirazione, parlando di strategia preordinata.

Il presunto attacco chimico che ha scatenato la guerra

Non è la prima volta che il presidente siriano Assad viene preso di mira dagli Stati Uniti ed accusato di aver perpetrato crimini contro l'umanità. Oggi gli Usa si dicono certi di avere le prove e, per questo motivo, hanno fatto partire i raid aerei in Siria. La vicenda incriminata risale alla scorsa settimana quando, nella città di Douma, i ribelli moderati che stanno resistendo all'assedio del centro urbano, hanno accusato il governo di Assad di aver sferrato un attacco con armi chimiche a base di cloro e gas nervino, che avrebbero ucciso almeno quaranta persone, intossicandone circa un centinaio, tra le quali ci sarebbero anche dei bambini.

Douma è una cittadina che si erge lungo l'area del Ghouta orientale, dove i ribelli moderati continuano a resistere alle forze siriane e dove, da venerdì scorso, sono ripresi i combattimenti. Le accuse nei confronti del governo siriano erano state rispedite al mittente sia dal presidente Assad che dal suo alleato Vladimir Putin.