Le notizie delle ultime ore non promettono nulla di buono tra Russia e Stati Uniti d'America. Infatti questa mattina il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, ha annunciato che in risposta al governo USA, il Cremlino ha deciso di revocare l'assenso per il funzionamento del consolato generale USA di San Pietroburgo.

Con queste dichiarazioni dunque, il governo di Mosca ha annunciato l'espulsione di 60 diplomatici americani, lo stesso numero di diplomatici russi che erano stati espulsi dagli States in seguito al caso Skripal.

Il caso Skipral

Il 12 marzo di quest'anno il primo ministro britannico Theresa May aveva infatti decretato molto probabile che l'avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skipral e di sua figlia Yulia, trovati in condizioni critiche su una panchina di un centro commerciale di Salisbury, fosse opera del Cremlino.

L'ex agente che era stato una spia nei primi anni 2000 passando informazioni riservate per conto del governo britannico, è stato ritrovato quasi in fin di vita insieme alla figlia, colpito da un forte veleno del quale ancora non si sa molto.

Sono state coinvolte numerose forze dell'ordine inglesi per capire come il veleno sia potuto arrivare in Gran Bretagna e in risposta a questo evento gli esponenti del governo britannico hanno accusato Putin e i suoi uomini di un coinvolgimento. In risposta il Cremlino ha decretato queste affermazioni come congetture ridicole e infondate. Putin non è intervenuto sull'argomento, ma da quel momento in poi molti paesi alleati della Gran Bretagna hanno espulso diplomatici russi in risposta a questo fatto.

Conseguenze

In seguito a questo attentato molti paesi, hanno espulso e chiuso ambasciate russe nei loro paesi, come ad esempio l'Islanda e gli Stati Uniti. Infatti, la sede degli ambasciatori russi a Seattle è stata chiusa e 60 degli uomini sono stati rimandati in patria. Un gesto molto rigido per reagire, che rischia di portarsi dietro delle conseguenze ben più pesanti.

Infatti, adesso la Russia ha risposto a suo modo. Sembrerebbe quasi una nuova forma guerra fredda del nuovo millennio dove le forze senza entrare in campo militarmente si sfidano a distanza.

Le conseguenze di questi fatti potrebbero sfociare anche in qualcosa di più grave, come una terza guerra mondiale. Si attende al più presto un'incontro tra i vari capi degli stati e Putin per cercare di ripianare una situazione che sembrerebbe davvero compromessa.