Il 27 aprile, a Gaza, sono stati uccisi 4 palestinesi dai militari isreaeliani. Da circa 5 settimane, ormai, ci sono disordini al confine, dove i manifestanti palestinesi starebbero lanciando ordigni incendiari causando la reazione dell'esercito d'Israele e scontri che fino ad oggi avrebbero ucciso più di 40 persone tra i dimostranti.

Secondo un portavoce israeliano, i palestinesi ammassatisi al valico di Karni "hanno lanciato ordigni esplosivi, bombe a mano, bottiglie incendiarie e pietre, cercando di appiccare il fuoco dove possibile, e i soldati hanno reagito in base alle regole di ingaggio".

Queste ostilità sono legate ad una serie di criticità molto radicate tra i due popoli a causa delle note vicende passate, e spesso i comportamenti si basano su un pregiudizio esplicito che induce ad atti consapevoli e deliberati.

Fermiamoci un attimo a pensare, però: non tutti i cittadini delle due nazioni si fanno la guerra e hanno pregiudizi; cosa potrebbe infierire sul rapporto tra un israeliano e un palestinese (ma il discorso è applicabile per qualunque gruppo etnico, sessuale o condizione sociale etc.)? Quali atteggiamenti sono dati da un pregiudizio implicito, e come si fa a "calcolarlo?".

IAT, Implicit Association Test

Il pregiudizio è qualcosa a cui non ci si può sottrarre, sebbene esistano dei metodi per ridurlo.

Solitamente, ci si rende conto di discriminare (o di essere discriminati), ma esiste un tipo di pregiudizio che, inconsapevolmente, va a nuocere l'interazione tra membri di gruppi diversi tramite comportamenti poco evidenti, spesso non verbali, indiretti e spontanei, definiti proprio pregiudizio implicito. Come si fa a calcolarlo?

Tramite un questionario, le persone esprimono un grado di accordo rispetto ad un'affermazione detta ITEM, ma potrebbero non rispondere sinceramente, perché i loro pensieri potrebbero essere poco accettati e, in questo caso, si ha il fenomeno della desiderabilità sociale che porta l'individuo ad adeguarsi alla risposta dei più.

Questo problema dell'accuratezza dei dati può presentarsi anche somministrando il test in forma anonima, perché il partecipante potrebbe non voler ammettere neppure a se stesso di avere dei pregiudizi.

Recentemente sono stati messi a punto dei sistemi che permettono di calcolare i tempi di reazione dei partecipanti, ricavandone così degli atteggiamenti impliciti. Uno dei metodi più usati è l'IAT, dove si devono categorizzare degli stimoli positivi o negativi, legati al proprio ingroup o outgroup, e di solito si ottiene un bias ingroup. Questo test è stato eseguito anche con mappatura facciale e risonanza magnetica funzionale, e i risultati hanno confermato l'esistenza del bias.

Per chi fosse interessato, esiste un test gratuito che permette di scegliere tra varie tematiche (colore della pelle, orientamento sessuale, condizioni di disabilità) per andare a vedere quanto sia forte il proprio pregiudizio implicito.