La decisione inaspettata é arrivata proprio dalla sede vaticana, in seguito all'incontro tra Papa Francesco e i vescovi. La dimissione avvenuta in massa da parte delle gerarchie religiose ha infranto il muro dell'omertà che spesso ha contraddistinto i tentativi di molti ecclesiastici di occultare i comportamenti nefasti dei propri colleghi di sacerdozio.

Un incontro a porte chiuse

Hanno avuto luogo tre giorni di incontri riservati tra Papa Francesco e i sacerdoti, durante i quali si é discusso di una questione molto grave per la Santa Sede: gli episodi di violenza sessuale avvenuti in Cile e i tentativi di insabbiamento della faccenda.

"Chiediamo perdono - hanno affermato i vescovi presenti - per le violenze commesse, per gli errori e per i casi di omissione dei fatti". Gli incontri portano così a compimento la volontà del Vaticano, che soltanto l'anno precedente aveva dichiarato che le autorità religiose reticenti sulla pedofilia sarebbero state costrette a dare le dimissioni. E' una vittoria morale per le famiglie delle vittime cilene, che hanno chiesto giustizia e l'hanno ottenuta.

Il nuovo corso del Vaticano: nessuna impunità

Papa Francesco, inizialmente incredulo, aveva creduto alla versione dei fatti raccontata dai presuli, che negavano le accuse dei fedeli cileni nei confronti di alcuni sacerdoti, arrivando a credere che quelle popolari fossero soltanto calunnie.

Successivamente, Papa Bergoglio ha avuto un ripensamento sulla faccenda, inviando in Cile l'ex pm della Santa Sede, Charles Scicluna e il sacerdote Jordi Bertomeu. Le indagini hanno portato a risultati decisamente diversi da quanto dichiarato dai vescovi pentiti. Le dimissioni porteranno Papa Bergoglio a decidere quale sorte penale applicare alle autorità religiose colpevoli.

L'atto segna un cambio di corso storico: Francesco abbatte la tradizione dell'impunità sacerdotale e vescovile, permettendo che la giustizia faccia il suo corso. Le vittime degli abusi hanno rimproverato un uomo molto vicino al Papa per aver omesso dettagli significativi nelle vicende, ma quest'ultimo avrebbe ritenuto le accuse come "calunnie".

Dinanzi al clima d'incertezza sulla veridicità delle fonti, le indagini e la verifica delle accuse continueranno senza sosta, in un momento fragile per la Chiesa in cui é in gioco la credibilità dell'istituzione religiosa, sempre più bersagliata da accuse dalle quali dovrà difendersi dinanzi alla comunità dei fedeli.