Alle 15.30 di ieri pomeriggio, in un palazzo di Viale Regina Margherita, nel quartiere Nomentano a Roma, si è consumata una tragedia. Una donna è morta in seguito ad una caduta nel vano ascensore vuoto del suo condominio. Gli altri inquilini, sentendo un forte boato, avevano inizialmente pensato che la cabina dell'ascensore potesse essere precipitata. Inimmaginabile quindi il dolore del figlio e degli altri accorsi sul posto nello scoprire che invece era stata la donna a precipitare nel vano.
Una misteriosa tragedia
L'ascensore, un vecchio impianto con le classiche due porte, una grata in metallo e una porta in legno, non si sarebbe dovuto aprire se non in presenza della cabina nel piano da cui era stato chiamato.
Nonostante i malfunzionamenti dell'impianto denunciati più volte dagli abitanti della palazzina - spesso si fermava un po' più sopra o un po' più sotto rispetto al piano, a detta dei condomini - l'ascensore era rumoroso e le corde e gli ingranaggi facilmente visibili, quindi appare improbabile che la donna non si sia accorta dell'assenza della cabina, indipendentemente dall'apertura della porta.
L'accaduto appare inoltre complicato da vari fattori: l'abitazione dell'anziana, in cui viveva con la sorella, è al primo piano della palazzina, ma la donna si trovava al sesto piano al momento del fatto, con l'ascensore immobile al settimo piano, dove era stato lasciato dall'inquilino di quel piano di ritorno a casa dal lavoro.
Oltretutto nel vano ascensore, oltre al cadavere è stato trovato un utensile da cucina, un mestolo di legno, attrezzo bizzarro da portare con sé quando si va a far visita ad un'amica. Questa infatti è la scusa utilizzata dalla vittima per giustificare la sua presenza al sesto piano, informazione su cui gli inquirenti non sono però certi, soprattutto considerando il vestiario elegante della donna che indossava gonna e collant.
Un gesto intenzionale e programmato?
Alcuni condomini raccontano di aver visto vagare la donna al sesto piano con aria spaesata, testimonianza che sembra far pensare ad un gesto volontario. La cosa però sarebbe stata smentita dalla sorella della stessa che, però dice anche che, proprio nel giorno in cui è accaduta la tragedia, non avrebbe voluto lasciarla sola.
Si era infatti assentata solo per pochi minuti.
La settantasettenne aveva perso il marito da qualche anno e tutti sono concordi nel dire che nell'ultimo periodo era apparsa più stanca del solito. Le indagini ora si concentreranno sul capire se possa essersi suicidata o se ci sia stato effettivamente un qualche tipo di guasto all'ascensore.