La Legge Lorenzin inizia a "mietere le prime vittime". Infatti, in Piemonte e, più precisamente, nella provincia di Torino, alcune scuole e asili non hanno ammesso al loro interno bambini non vaccinati. In Valle D'Aosta, invece, sulla stessa questione, si sono dimostrati più malleabili e, per certi versi, più incoscienti.

Piemonte contro i no-vax

Il Ministro Lorenzin, da sempre, combatte duramente per l'obbligatorietà dei vaccini dei bambini e, con la Legge che ha preso il suo nome, è riuscita a fare un passo decisivo verso la vittoria della propria personale battaglia.

Nel torinese, sotto questo punto di vista, non si è fatto altro che rispettare alla lettera quanto emanato dal decreto e, con una decisione che ha fatto parecchio discutere, alcune scuole e asili hanno ufficialmente escluso i bambini delle famiglie no-vax. Nello specifico, Elena Cappai, preside di due scuole materne nei pressi di Mirafiori, un quartiere della provincia di Torino, ha obbligato due famiglie a lasciare a casa i loro figli fino a quando non dimostreranno di averli sottoposti a tutte le vaccinazioni obbligatorie. Nonostante la decisione possa sembrare molto severa e, a detta dell'opinione dei no-vax, discriminatoria, il dirigente scolastico ha dichiarato solennemente di voler rispettare la legge, a costo di escludere qualche alunno dal proprio istituto.

La stessa situazione si è verificata a Collegno, dove altri due bambini, appartenenti a famiglie diverse ma entrambe anti-vaccino, sono stati "espulsi" dalla loro Scuola. Nonostante i genitori siano stati più volte sollecitati ad "allinearsi" alla Legge Lorenzin, come dichiarato dall'assessore Cavallone, questi hanno proseguito per la loro strada, pensando che mai e poi mai si potesse giungere ad una soluzione così drastica.

In questi mesi, dunque, si cercherà di convincere i genitori no-vax a comportarsi come tutte le altre famiglie, sperando che, alla fine, prevalga il buon senso.

La Val D'Aosta dice sì

Se il Piemonte e, in particolare, la provincia di Torino, sembra non voler fare passi indietro sulla questione vaccini, la Val D'Aosta, viceversa, è andata nella direzione contraria, dando vita a più di una polemica in merito.

Infatti, ben otto bambini non sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie sono stati comunque ammessi a scuole e asili, i quali si sono assunti tutte le responsabilità per il mancato rispetto della legge e per le possibili conseguenze negative in cui potrebbero incappare.