Erano abbracciate madre e figlia, Digne Cappe cubana 31enne e la piccola Sofia di 4 anni, probabilmente nel disperato tentativo di proteggersi e resistere al mare, i loro corpi galleggiavano al largo tra Terracina e Fondi sulla costa laziale, lo scorso sabato 5 Maggio. Successivamente le motovedette della Guardia Costiera di Terracina e della Capitaneria di porto di Gaeta hanno raggiunto il luogo del ritrovamento e recuperato i due cadaveri, trasportandoli in porto. La donna indossava un giubbotto di salvataggio e l'avanzato stato di decomposizione, ha fatto presupporre che si trovassero in acqua da diversi giorni
Si era pensato al naufragio di migranti
Inizialmente gli inquirenti avevano pensato ad un ennesima tragedia di migranti, dovuta ad un tentativo di sbarco clandestino, poiché le due vittime avevano la pelle scura.
Anche se non si riusciva a capire, come potessero esserci dei naufraghi, così distanti dalle coste siciliane, la Capitaneria di Porto ha operato una vasta perlustrazione, senza ritrovare altri corpi.
Annegati durante una gita in acquascooter
Dopo poche ore il mistero è stato risolto dalla Procura che messo insieme i pezzi di una tragica fatalità, che ha coinvolto una famiglia. Il ritrovamento di madre e figlia, è stato collegato a quello di Luigi Iacobucci, 32anni, che lo scorso 2 Maggio era stato ritrovato senza vita sulla spiaggia di Baia Domizia. L'uomo noto imprenditore locale, proprietario di alcuni supermercati, era uscito in mare dalla foce del Volturno con un acqua scooter, secondo quanto accertato dai carabinieri, Iacobucci inizialmente era andato a prendere in un lido di Mondragone Digne Cappe, dipendente di uno dei suoi supermercati, con la quale aveva una relazione e Sofia, la figlia avuta con la donna.
L'imprenditore si sarebbe addentrato alla foce del Garigliano, dove solitamente il mare è molto mosso, perdendo il controllo del mezzo; madre e figlia sono finite in acqua, mentre l'uomo è rimasto incagliato sull'acquascooter annegando a circa sei chilometri dal cantiere navale da cui era partito.
Una famiglia distrutta
Distrutta la famiglia di Luigi Iacobucci ,che gestiva insieme al fratello alcuni supermercati in provincia di Latina, in particolare a Scauri e Minturno,chi lo conosceva lo descrive come una persona particolarmente sensibile altruista e discreta ,tanto da non avere un profilo sui social.