Un efferato delitto. I carabinieri della compagnia di Tivoli ed del Nucleo investigativo di Frascati hanno fermato in tarda mattinata Domenico Nardoni, di 46 anni, per omicidio. L'uomo ha confessato di avere ucciso il genero, Alberto Delfini, di 25 anni, originario di Castel Madama, un paese in provincia di Roma, al termine di una disputa avvenuta per denaro. Il presunto colpevole interrogato dai carabinieri in presenza del Pm Luigi Pacifici ha anche confessato il delitto.

Il delitto

Il tragico assassinio è stato commesso nella serata di ieri, in una via isolata del paese di Castel Madama, in provincia di Roma.

Domenico Nardoni, al termine di lite degenerata per denaro con il genero per soli 60 euro, ha impugnato un fucile semi automatico risultato poi rubato ed ha fatto fuoco contro la vittima, colpendolo al collo. Alberto Delfini è deceduto quasi subito per le ferite riportate. Il sospettato di reato ha poi occultato le tracce dell'omicidio, si è creato un alibi per allontanare i sospetti da sé e infine ha chiamato i carabinieri denunciando la scomparsa del giovane.

Il ritrovamento del cadavere

Il corpo ormai senza vita di Alberto è stato rinvenuto dai carabinieri intorno alle 23.00 di ieri sera presso via Vicovaro, nei dintorni del fiume Aniene, in una zona di campagna isolata che costeggia l'autostrada 24.

La salma è stata ritrovata dopo la segnalazione effettuata dal suocero della vittima. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo investigativo di Frascati e della compagnia di Tivoli che hanno iniziato immediatamente le indagini sul macabro ritrovamento. I militari dell'arma hanno istantaneamente cominciato ad interrogare per tutta la mattina e durante il corso del pomeriggio alcuni testimoni presso il Palazzo di Giustizia di Tivoli.

I magistrati della Procura hanno sentito anche il suocero della vittima in tarda mattinata. Durante il colloquio avvenuto davanti il giudice per le indagini preliminari, Nardoni è crollato ed ha confessato l'omicidio. Ha raccontato agli investigatori la dinamica dell'assassinio e il movente, dovuto ad una disputa per poche decine di euro che la vittima doveva al suocero.

Al termine del colloquio l'uomo è stato fermato con l'accusa di omicidio.

Chi era Alberto Delfini?

Alberto Delfini era un giovane di soli 25 anni, originario di Castel Madama, in provincia di Roma. Aveva lavorato presso una pizzeria del centro del paese con la qualifica di cameriere e con mansioni di cucina. Abitava da tempo con la compagna, figlia del suo carnefice ed un bambino di soli 5 mesi in campagna insieme al suocero. Un giovane semplice che non meritava di morire per pochi euro.