Erano in tre: un russo, un cagliaritano e un americano di origini dominicane. E coprivano un ampio mercato della drogasecondo quanto ricostruito dalla Polizia – che riforniva tutta la città di Cagliari, e non solo. Uno dei tre però voleva più soldi, Alexander Kapitonov (il russo), 23enne, e allora avrebbe rubato tre chili di droga ai suoi compari: Andrea Castagna, 24 anni, cagliaritano e Christopher Lee Cruz, 25 anni, nato negli Stati Uniti, originario della Repubblica Dominicana, ma residente da tempo a Cagliari. Capitonov chiaramente poi è sparito nel nulla.

Loro però, il dominicano e il cagliaritano - per recuperarlo e riavere almeno i soldi secondo la Polizia – avrebbero minacciato di morte la mamma del compare russo e avrebbero anche sequestrato, legato e picchiato un suo amico, per farsi dire dove fossero i soldi e il loro ormai ex compare. Purtroppo per loro però, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cagliari hanno rotto il sodalizio criminale e hanno stretto le manette ai polsi di tutti e tre i giovani. Ora il 23enne Kapitanov dovrà rispondere davanti ai giudici dei reati di rapina e spaccio di sostanze stupefacenti. I suoi ex complici invece sono stati arrestati dalla Polizia con le pesanti accuse di sequestro di persona, spaccio di droga e rapina.

Ora – dopo tutti i controlli di rito – i tre giovani sono stati rinchiusi in una cella del carcere di Uta, in attesa di essere sentiti dal magistrato che si occuperà del caso.

Una banda avviata

Il sodalizio criminale – secondo quanto accertato dalle indagini degli investigatori della Polizia – da tempo copriva il mercato cagliaritano della droga, in particolare quello della cocaina.

Per questo motivo – dopo indagini lunghe e certosine e dopo che tutti i sospetti erano ormai diventati quasi certezze – è accaduto un fattaccio, che ha fatto rizzare le antenne agli investigatori della Squadra Mobile della Polizia. Alexander Capitonof infatti - secondo quanto accertato dalle indagini - avrebbe tradito la fiducia dei sue due soci, andando a rubare una partita di cocaina di numerosi chili – in un appartamento/rifugio che si trova a Sestu, in via Grazia Deledda – per poi scappare a Roma e rivendere la “coca” a centomila euro.

Per recuperare il bottino i due soci hanno fatto scattare una vera e propria caccia all’uomo senza alcun limite. Al punto tale che hanno minacciato di morte la mamma del fuggitivo e – l’undici maggio appena passato – avrebbero addirittura sequestrato un amico del russo: legandolo, imbavagliandolo e portandolo in giro per ore nel bagagliaio della loro auto. Fortunatamente i poliziotti sono riusciti a bloccare l’azione malvagia di due e – il giorno dopo – hanno bloccato Kapitonov mentre scendeva da un volo ad Olbia, dove sarebbe tornato per recuperare 8 mila euro, che avrebbe guadagnato con una parte della droga.

Criminali e sbandati

Il capo della Squadra Mobile della Polizia di Cagliari, Marco Basile, tira un sospiro di sollievo: “Le indagini sono state molto complesse – ha assicurato il dirigente, durante una conferenza stampa tenuta con i giornalisti – era un gruppo di criminali sbandati e senza alcuna remora.

Oltre ad essere spacciatori erano anche consumatori – sottolinea il responsabile della Mobile – era una grossa spina conficcata nella realtà di Cagliari. Per fortuna - conclude il poliziotto - siamo riuscita a toglierla”.