Durante la trentasettesima edizione della cerimonia per ricordare gli agenti deceduti in servizio, nel suo discorso Donald Trump ha dichiarato senza mezzi termini che chi si macchierà del crimine di uccidere un poliziotto non potrà essere punito se non con la pena capitale. Durante il suo discorso, il presidente degli Stati Uniti ha toccato vari aspetti del tema, partendo dal principio che un governo debba tutelare la sicurezza dei propri cittadini, sopratutto di coloro che indossano una divisa, ecco perché dice di aver dato disposizioni al Dipartimento della Giustizia affinché "faccia tutto quanto in suo potere per difendere le vite di chi fa parte delle forze dell'ordine".

Più interessanti le dichiarazioni successive, secondo le quali il Congresso è stato esortato a rendere sicuri i confini americani e a porre fine al sistema che rimette in libertà nella società i criminali violenti, a cui fanno seguito le parole a proposito della policy della sua amministrazione in merito a questo argomento: il proteggere chi corre rischi per la sicurezza di tutti e il combattere il dilagante e pericoloso pregiudizio anti-polizia.

Presa di posizione

La dichiarazione più "alla Trump" è sicuramente quella riguardante la pena di morte da comminare a chi uccide un poliziotto; quanto affermato dal presidente USA può essere letto da un duplice punto di vista. Fa parte del suo grande gioco con l'opinione pubblica?

Gioco che peraltro lo ha portato ad essere il presidente della nazione più potente della Terra semplicemente perché ha capito prima e meglio di chiunque altro come sfruttare l'enorme forza del dilagante populismo dei tempi moderni. Oppure è realmente convinto che una misura simile sia necessaria? Del resto ogni dichiarazione sensazionale ha sempre avuto uno scopo ben preciso, quello di accrescere la propria popolarità mediante frasi a effetto e attirarsi le simpatie dell'americano medio che vede nel "grande uomo" uno che la pensa come noi e quindi è a tutti gli effetti considerabile come "uno di noi": si pensi alle uscite sul riscaldamento globale considerate una "fake news" e lo scetticismo sul tema delle politiche ambientali in generale, al celeberrimo muro che avrebbe dovuto essere costruito, senza spendere un dollaro di soldi pubblici, perché finanziato dallo stesso governo messicano, per separare gli Stati Uniti dal Messico.

Per discernere se una dichiarazione di Trump è fatta per scopi politici o perché ci crede davvero, generalmente basta aspettare qualche tempo e osservare i fatti. In merito ai due esempi suddetti, i fatti ci dicono che il muro non è stato costruito (ma intanto i voti delle centinaia di migliaia di razzisti americani sono stati ben incamerati) mentre gli USA negli ultimi tempi sono usciti da numerosi trattati internazionali circa la salvaguardia dell'ambiente.