La data è ufficiale. Dopo mesi d'ipotesi e congetture, finalmente è stato annunciato con certezza il giorno del vertice tra il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, e il leader della Repubblica popolare democratica di Corea, Kim Jong Un. Il 12 giugno, che cadrà di sabato, a Singapore. La fonte è diretta: a rivelarlo, infatti, è stato lo stesso presidente statunitense su "Twitter": "The highly anticipated meeting between Kim Jong Un and myself will take place in Singapore on June 12th. We will both try to make it a very special moment for World Peace!".
Trump è fiducioso: "Proveremo entrambi a renderlo un momento speciale per la Pace nel mondo!".
La scelta
La scelta di Singapore non è affato casuale né frutto di una singola posizione. Non è neppure una sorpresa. E' stata concordata ampiamente da Usa e Corea del Nord. Per gli analisti, la città-Stato del Sud-est asiatico, soddisfa quei requisiti di sicurezza imprescindibili per un evento del genere. Singapore ha superato pienamente altre concorrenti: in primis Bangkok, area demilitarizzata tra le Coree. Fra le alternative c'erano anche Stoccolma e Ginevra. Anche Helsinki. C'è un dettaglio, non secondario, che ha reso condivisa l'idea Singapore: da quelle parti c'è anche un'ambasciata della Corea del Nord.
Un fatto tutt'altro che frequente. In tutto il mondo non sono poi molte, circa dieci.
La realtà
Situata nell'estrema zona meridione della penisola malese, 152 chilometri a nord dell'equatore, Singapore si sviluppa su un arcipelago formato da circa sessanta isole. L'omonima capitale conta oltre 5 milioni e mezzo di abitanti. un Paese con una lunga storia d'immigrazione.
Va sottolineato, inoltre, che il 42 per cento della popolazione è straniero, presente per studio o lavoro. Oltre 5 milioni di residenti sono composti principalmente da cinesi, indiani e malesi. Il 50 per cento dei lavoratori stranieri è impegnato nel settore dei servizi. E' anche il Paese maggiormente popolato dopo il Principato di Monaco.
Singapore ha una sviluppata economia di mercato. Con Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud, fino a pochi anni fa, era ritenuta una delle cosiddette "Quattro tigri asiatiche". L'economia, fortemente legata alle esportazioni, è classificata tra le dieci più libere a livello mondiale, nonché una delle più competitive.
Il percorso
L'incontro fra Trump e Kim Jong Un sembra un'ulteriore prova del percorso di pace intrapreso dalla Corea del Nord negli ultimi mesi. Circa due settimane fa, Kim aveva annunciato l'imminente chiusura, a Punggye-ri, del sito di test nucleari. Pochi giorni prima si era tenuto l'incontro tra Kim e Moon Jae In, il suo omologo del Sud. Entrambi avevano manifestato l'impegno di firmare "un trattato di pace" entro il 2018, archiviando l'attuale armistizio, piuttosto precario.
Inoltre, Kim si era soffermato sull'opportunità della "completa denuclearizzazione della penisola". Tema di assoluta rilevanza negli equilibri della sicurezza mondiale. Il presidente americano ha insistito in maniera decisa su questo punto, subordinando eventuali incontri con Kim alla rinuncia di quest'ultimo a tutte le ambizioni nucleari, senza eccezioni. A dimostrazione dell'esistenza di contatti sempre più frequenti tra Usa e Corea del Nord anche la missione di Mike Pompeo, segretario di Stato americano, a Pyongyang. Nel corso dell'incontro il fedelissimo di Trump ha avuto modo d'incontrare Kim. Nella circostanza, sono stati liberati tre detenuti statunitensi, che erano stati rinchiusi, come prigionieri, nei campi di lavoro del regime.