La notizia della brutale aggressione di un barista romeno, di una ragazza disabile e della parziale distruzione di un bar da parte di due esponenti della famiglia rom Casamonica - Di Silvio sta avendo enorme risonanza mediatica. I fatti risalgono a domenica 1 aprile, giorno di Pasqua, ma solo oggi è divenuta di dominio pubblico. Sulla vicenda ha aperto un’inchiesta la procura di Roma, ma non è escluso un intervento dell’Antimafia. Intanto, il sindaco della Capitale, Virginia Raggi, si reca immediatamente in visita al Roxy Bar (questo il nome del locale sito in zona Romanina) che, purtroppo per i malcapitati proprietari, della famosa canzone di Vasco Rossi, porta solo l’insegna.

Virginia Raggi contro i Casamonica: ‘Fuori la mafia da Roma’

Prima di recarsi in visita al Roxy Bar di via Salvatore Barzilai alla Romanina, zona est di Roma, considerata storico ‘fortino’ dei casamonica, per portare la solidarietà di tutti i romani onesti ai proprietari del locale e alle persone aggredite, il sindaco Virginia Raggi ha pubblicato un post su Twitter in cui invita la cittadinanza a restare unita contro la criminalità. Il sindaco M5S giudica “inaccettabili” le immagini della “aggressione dei Casamonica” nei confronti di una persona disabile e di un barista.

Dopo aver promesso che le istituzioni “non abbassano lo sguardo”, la Raggi ha rilanciato l’hashtag #FuoriLamafiaDaRoma, divenuto subito virale.

Il video dell’aggressione dei Casamonica nel Roxy Bar

La enorme eco mediatica del raid dei Casamonica all’interno del Roxy Bar è stata amplificata anche dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza del locale preso di mira dai Casamonica.

Nei fotogrammi pubblicati in esclusiva dal quotidiano Repubblica, visibili nel video qui sopra, si notano chiaramente due uomini, identificati successivamente dalla polizia come Antonio Casamonica e suo cugino Alfredo Di Silvio, inveire pesantemente contro il barista romeno e poi, dopo le accese proteste di una donna, prendersela con quest’ultima, per giunta portatrice di handicap, malmenandola con una cintura di cuoio appositamente sfilata dai pantaloni, dopo averla presa a calci e averle strappato gli occhiali idi dosso. Stessa sorte anche per il barista, lasciato sanguinante a terra. In un secondo momento, i due torneranno sul luogo del delitto per ultimare l’opera, distruggendo la vetrata e parte del bar.