Un tentato omicidio. I carabinieri di Pompei, in collaborazione con i colleghi di Torre Annunziata in provincia di Napoli, hanno arrestato un giovane di appena 20 anni, di cui non sono state rese note le generalità per motivi di privacy, per tentato omicidio. Il ragazzo è stato accusato di avere cercato di uccidere il padre al culmine di una lite, scoppiata forse per futili motivi. Nella rissa è stato coinvolto anche il fratello più grande del presunto colpevole, che è stato anche lui ferito. Entrambe le vittime in seguito all'aggressione sono state ricoverate presso l'ospedale più vicino.

Il tentato omicidio

La feroce aggressione è avvenuta qualche giorno fa, in un appartamento situato presso il paese di Torre Annunziata, un grande agglomerato urbano sviluppatosi a ridosso della città metropolitana di Napoli, ai piedi del vulcano Vesuvio. Alla fine di una lite, generata per motivi che sono ancora in fase di accertamento da parte delle forze dell'ordine, un giovane di 20 anni ha colpito gravemente al collo il padre di 53 anni, con un grosso coltello da cucina. Nella colluttazione è stato coinvolto anche il fratello 22 enne dell'indagato, che è stato ferito marginalmente al braccio destro e all'arto inferiore sinistro, forse nel tentativo di bloccare quei fendenti diretti verso il genitore.

La mamma 55 enne dell'assalitore, che ha assistito alla baruffa, è rimasta invece illesa. I familiari del ragazzo hanno allertato subito i carabinieri della locale stazione, ma il giovane è riuscito ad allontanarsi velocemente dal luogo del reato con la sua auto, facendo perdere le sue tracce, prima che i militari dell'arma giungessero all'interno dell'abitazione.

L'intervento dei carabinieri e l'arresto

I carabinieri della locale stazione di Torre Annunziata sono intervenuti nel luogo del tentato omicidio e hanno iniziato le indagini sulla vicenda. Gli inquirenti hanno soccorso i due feriti accompagnandoli all'ospedale di Castellammare. Il genitore, ferito in maniera abbastanza grave, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, mentre il figlio più grande è stato medicato per avere riportato lesioni lacero contuse giudicate guaribili entro 10 giorni.

I militari dell'arma, in collaborazione con i colleghi della stazione di Pompei, hanno bloccato il giovane nei pressi di Torre Annunziata, all'interno della sua utilitaria. Gli uomini della benemerita hanno anche rinvenuto, sul sedile posteriore dell'auto, il pugnale usato per l'aggressione ancora sporco di sangue. L'assalitore è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio e tradotto presso il carcere di Poggioreale, in attesa di giudizio.