Terremoti (fortunatamente) di bassa magnitudo, ormai da diversi giorni, stanno interessando il versante orientale dell'Etna, uno dei vulcani più attivi d'Europa, sito nella provincia di Catania, in Sicilia. Il più forte di questi eventi è stato registrato dalla Sala Sismica di INGV-Roma alle 9:40 (ora italiana) di questa mattina e ha raggiunto un'intensità pari a magnitudo 3.3 della scala Richter. Secondo l'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) il terremoto avrebbe avuto il suo esatto epicentro fra i comuni di Milo, Zafferana Etnea, Santa Venerina, Giarre e Sant'Alfio, interessando una popolazione complessiva di oltre 48.000 abitanti.

Sempre secondo i dati forniti in base alle stime preliminari, l'ipocentro del sisma sarebbe stato individuato ad appena 5 chilometri di profondità. Proprio per questo, l'evento è stato risentito dalla popolazione locale, senza provocare scene di panico, danni a persone o cose o altri disagi particolari. Anche l'EMSC (Centro Sismologico della zona Euro-Mediterranea) conferma i dati dell'INGV, senza alcuna variazione.

I terremoti etnei del 25 maggio 2018

Le scosse di oggi rientrano nella sequenza di terremoti che già aveva interessato la medesima area etnea il 25 maggio 2018, quando le scosse comprese fra magnitudo 2.0 e 3.2 della scala Richter furono almeno una decina, come riportato sul sito consultabile dell'INGV.

In quel caso, però, gli eventi ebbero quasi tutti una profondità maggiore rispetto alla scossa di oggi, compresa fra gli 11 e i 31 chilometri di profondità. Si può dire, comunque, vista la vicinanza epicentrale, che facciano parte della stessa sequenza, pur se più in superficie, che si è riattivata oggi.

L'evento principale, di magnitudo 3.3 - lo ricordiamo - è stato anticipato da una lieve scossa di magnitudo 2.2 alle 8:27 (ora italiana) con ipocentro a 9 chilometri di profondità ed epicentro a Santa Venerina ed è stata seguita, invece, da una scossa di magnitudo 2.0 sempre più o meno nella stessa posizione.

I terremoti storici del XX secolo nell'area etnea

Numerosi sono i terremoti compresi fra magnitudo 4.0 e 5.5 che hanno colpito il fianco orientale dell'Etna nel corso del Novecento.

In particolare si ricordano quelli del 15 ottobre 1911 con 13 morti e 100 feriti e maggiori danni a Giarre e di Linera dell'8 maggio 1914 di magnitudo 5.3 che provocò almeno 70 vittime e oltre 100 feriti.