Continuano le tragedie dell'immigrazione in Libia dove, in quest'ultimo caso, quasi 100 persone sarebbero state abbandonate all'interno di un container, insieme ad alcune taniche di benzina, le cui esalazioni hanno provocato 8 morti e lasciato decine di persone in condizioni critiche.
Le autorità sono intervenute dopo una segnalazione
I fatti sono avvenuti nei pressi di Zwara, nella parte occidentale della Libia, non molto lontano da Tripoli. I migranti, originari di alcuni paesi africani e asiatici, erano stati stipati in un container refrigerato, solitamente utilizzato per il trasporto di generi alimentari.
Probabilmente, il camion che ospitava il cargo era in attesa di essere imbarcato su una nave diretta in Europa, nell'ennesima attività criminale effettuata dai trafficanti di essere umani. Al suo interno, insieme ai disperati, ci sarebbe stato anche un numero imprecisato di taniche di benzina, i cui vapori hanno causato dei gravi danni respiratori a chi vi si trovava rinchiuso. Otto di loro, fra cui sei bambini, sono morti; mentre i restanti 90 sono stati trasportati con urgenza in un ospedale locale. I sopravvissuti e i corpi di chi non ce l'ha fatta sono stati ritrovati dalla polizia libica, durante un sopralluogo che aveva l'obiettivo di contrastare le attività illecite dei trafficanti. L'episodio, purtroppo, non è da ritenersi isolato, dal momento che, nel corso delle ultime settimane, sono quasi una decina gli altri casi di punti di raccolta in cui sono state nascoste centinaia di persone, poi scoperte dalle autorità e riportate nei centri di detenzione (su cui, comunque, gravano pesanti accuse di condizioni disumane e sovraffollamento, denunciate da associazioni di volontari e da enti internazionali che si occupano di rifugiati, come l'Unhcr).
'La Libia non è un porto sicuro'
Per questi ed altri motivi, che riguardano sia la situazione Politica che si sta svolgendo in Libia, sia il non-rispetto dei diritti umani (sopratutto per quanto riguarda il trattamento dei migranti), la Commissione Europea ha recentemente ribadito che la Libia non è da ritenersi un Paese sicuro.
Infatti, alla recente proposta del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha parlato della possibilità di rimpatriare i migranti nel loro Paese di partenza, la portavoce Natasha Bertaud ha replicato senza alcuna esitazione: ''Nessuna imbarcazione europea effettuerà sbarchi in Libia, perché noi non lo consideriamo un porto sicuro''.