La trasferta istituzionale del ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, nella Russia di Vladimir Putin sta facendo molto discutere. Prima la polemica sul presunto viaggio con volo di Stato del leader della Lega per assistere alla finale del Campionato del mondo. Illazioni subito smentite. Poi, puntualmente, si è rialzato il livello dello scontro con l’Unione Europea sul tema dell’immigrazione clandestina. Durante la conferenza stampa tenuta a Mosca, Salvini ha proposto agli ‘alleati’ europei di riconoscere alla Libia lo status di “porto sicuro”, in modo tale da poter riportare legalmente verso Tripoli i barconi di clandestini intercettati al largo delle coste libiche.

Quasi immediata la chiusura della commissione Europea che, per bocca della portavoce Natasha Bertaud, ha ribadito che l’Europa non considera la Libia un “Paese sicuro”. Dura la contro replica del capo leghista affidata ai social network.

Il durissimo botta e risposta tra Salvini e la Bertaud

A margine della conferenza stampa tenuta nella sede moscovita dell’Agenzia Itar-Tass, Matteo Salvini ha rinnovato la sua proposta di riconoscere alla Libia, se pur divisa almeno in due parti (Al Serraj in Tripolitania e il generale Aftar in Cirenaica), lo status di “porto sicuro”, capace quindi di accogliere i profughi partiti dalle sue coste e soccorsi poi nel Mediterraneo. Il ministro dell’Interno italiano considera, infatti, come una “ipocrisia di fondo” fornire fondi e mezzi in grande quantità ai libici ma, allo stesso tempo, non considerarli come una controparte rispettosa dei diritti umani.

Nemmeno il tempo di terminare il suo discorso che, a stretto giro di posta, a Salvini risponde una dei portavoce della commissione Europea guidata da Jean Claude Juncker. Nessuna operazione marittima dell’Ue e nessuna imbarcazione europea riporterà mai i migranti in Libia - dichiara tassativa Natasha Bertaud - perché il Paese nordafricano non è considerato “sicuro”.

Una chiusura totale che manda su tutte le furie Salvini il quale, sulla sua pagina Facebook, scrive lapidario: “L’Unione Europea vuole continuare ad agevolare lo sporco lavoro degli scafisti? Non lo farà in mio nome, o si cambia o saremo costretti a muoverci da soli”.

Chi è Natasha Bertaud

Ma chi è Natasha Bertaud, volto finora sconosciuto al grande pubblico?

Spulciando su internet si scopre che la Bertaud, di nazionalità Britannica, è una giovane portavoce di 28 anni della commissione Europea targata Juncker. La versione online della prestigiosa rivista Forbes la inquadra come ‘Portavoce coordinatore’ della commissione e la segnala come “la più giovane di sempre nel suo ruolo”. La Bertaud, prosegue Forbes, “copre le attività del presidente dell’organizzazione Jean Claude Juncker” e, conclude, “ha servito come portavoce della campagna ‘Juncker for President’, gestisce le relazioni con la stampa e sta anche coordinando il portavoce di un servizio stampa che copre le politiche degli affari interni dell'UE per il primo vicepresidente Frans Timmermans”.