Il crollo del ponte Morandi è stata una catastrofe per la città di Genova e per tutta Italia, qualcuno lo ha definito addirittura come "il nostro 11 settembre". Le indagini sono tutt'ora in corso, ancora nessun indagato, ma la tesi più avvalorata finora è quella del cedimento di uno degli stralli del ponte che poi ha portato al crollo dell'intera struttura. Fin da subito sono state molte le voci che parlano di altri elementi non tenuti in considerazione: lampi, tuoni, fulmini, boati vari prima del crollo. Qualche giorno fa un ingegnere veneto, rettore dell'Università telematica ECampus, ha elaborato la tesi dell'attentato.
'Microcariche esplosive, è stato un attentato'
L''ingegnere Enzo Siviero afferma che a far cadere il ponte potrebbero essere state microcariche esplosive, pertanto il professionista padovano non esclude addirittura la pista di un complotto. Siviero, conosciuto come "l'uomo dei ponti" grazie alla sua specializzazione in questo argomento (ha scritto libri e redatto diversi progetti), ha rilasciato le sue dichiarazioni al TG Reteveneta dove afferma che il Morandi potrebbe essere crollato a causa di un attentato. Per l'ingegnere la dinamica dell'evento è compatibile. "Al momento è un'ipotesi che valuto al di sopra del 50%", dichiara, ed elementi come i lampi, un crollo verticale ed altri fattori portano il professionista su questa strada.
"Se sono state piazzate delle microcariche di un certo tipo, in pochi secondi salta", ha aggiunto a supporto della sua tesi. Riguardo alla motivazione di un possibile attentato, Siviero sostiene che Autostrade per l'Italia, negli anni, è diventata leader mondiale del settore e, forse, potrebbero esserci altri soggetti interessati a prendere il suo posto.
In proposito cita anche un caso piuttosto noto nell'archivio dei 'misteri all'italiana'. "Non dimentichiamoci che fine ha fatto Mattei", sottolinea Enzo Siviero.
E' una tesi che ovviamente ha lasciato a bocca aperta molte persone, l'ingegnere infatti non è certamente l'ultimo arrivato in materia, ma è anche una tesi che viene esclusa dalla Procura di Genova.
Il procuratore Cozzi: 'Valutiamo tutto, ma non ipotesi deliranti e fantasiose'
L'idea del professor Siviero, infatti, non viene presa in considerazione dalla procura di Genova. "Sulla base degli elementi raccolti non ci sono evidenze di esplosioni e neppure tracce di bombole di acetilene", ha detto il procuratore capo Francesco Cozzi, aggiungendo che "stiamo valutando tutto, ma non le ipotesi deliranti e fantasiose".