A due settimane dall’episodio di Jesolo, dove una quindicenne era stata violentata da un senegalese di 25 anni, un'altra vicenda di abusi su minorenni sconvolge la riviera veneta. Questa volta teatro dello stupro è la spiaggia di Bibione. La vittima è una ragazza tedesca di 17 anni, residente nei pressi di Stoccarda, arrivata in Italia il primo settembre per trascorrere una vacanza al mare con un gruppo di amici sotto 'il controllo' della madre di una coetanea. Ma la villeggiatura si è trasformata in un incubo nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 settembre, al termine di una serata passata con la sua comitiva in discoteca.

Tuttavia, dopo una rapida indagine, gli inquirenti sono riusciti a risalire al responsabile delle violenze. Si tratta di un giovane di 23 anni, connazionale della vittima, già rientrato in Germania.

La violenza in spiaggia dopo la serata trascorsa in discoteca

La dinamica dei fatti ricorda quella di numerosi altri recenti episodi di cronaca. La giovane si era recata con gli amici alla discoteca Koko dove era andata a ballare anche nei giorni precedenti. Come spesso accade in queste serate l’alcool scorre a fiumi con birra e superalcolici che annebbiano la memoria della ragazza. In molti l'hanno vista parlare a lungo con un ragazzo, il 23enne tedesco frequentatore abituale del locale; i due sono andati via assieme e, verso le tre di notte, si sono diretti verso la spiaggia (all’altezza di piazzale Zenith).

Poi un lungo blackout. La vittima si è svegliata verso le cinque del mattino piena di graffi ed escoriazioni con gli abiti sparsi sulla sabbia. Inizialmente ha pensato di essere stata ridotta così da uno sconosciuto non collegando l'accaduto al connazionale incontrato poche ore prima. Con un’amica si è recata immediatamente nella caserma dei carabinieri di Bibione per denunciare la vicenda partendo dai pochi confusi ricordi.

L'autore degli abusi identificato dai carabinieri

In seguito è stata accompagnata nel pronto soccorso della località balneare dove è stata accertata la violenza carnale. A questo punto i medici hanno deciso di trasferirla nell’ospedale di Portogruaro per sottoporla a cure specifiche.

Nel frattempo i militari del Nucleo investigativo di Venezia e della compagnia di Portogruaro hanno iniziato le indagini.

Nello specifico sono stati ascoltati gli amici, il personale e tutti coloro che si erano recati poche ore prima nel locale. In molti hanno riferito di aver visto la ragazza allontanarsi con il connazionale. I carabinieri, anche grazie ad altri riscontri ed alle immagini delle telecamere, sono riusciti ricostruire l’accaduto e ad identificare il colpevole che nel frattempo era già partito per la Germania. Non è da escludere che il ventitreenne abbia deciso di anticipare i tempi del rientro a casa per evitare problemi con la giustizia italiana. Infatti la procura di Pordenone, che indaga sulla vicenda, ha aperto contro di lui un fascicolo per violenza sessuale aggravata. Nel frattempo hanno raggiunto l'Italia anche i genitori della vittima che ha trascorso le ore successive allo stupro in stato di shock e piangendo ininterrottamente. I congiunti hanno deciso di riportarla subito in patria per cercare di farle dimenticare questa sua drammatica vacanza.