Come si temeva, il numero degli indagati per il disastro avvenuto a Genova il 14 scorso è aumentato. Fino ad ora erano 13 i nomi che figuravano nell'elenco della Procura come possibili indagati per il crollo del ponte Morandi, ora sono aumentati a 20. La notizia è stata resa nota nella tarda mattinata di oggi dal procuratore capo del capoluogo ligure, Francesco Cozzi.
Indagata anche la società Autostrade per l'Italia
Le accuse contestate dalla Procura nei confronti delle persone finite sul tavolo degli imputati sono gravissime, ovvero omicidio stradale colposo plurimo e omicidio colposo aggravato dalle violazioni delle norme anti infortunistiche.
Gli inquirenti inizialmente, avevano anche inserito tra i possibili capi d'accusa, quello per attentato alla sicurezza dei trasporti. Lo stesso procuratore ha annunciato come quest'ultima accusa sia stata eliminata, e non esclude che l'elenco appena aggiornato possa in qualche modo allungarsi ancora di più. I vertici di Autostrade per l'Italia, figurano anch'essi nella lista finita sul tavolo degli investigatori, in quanto la stessa società è l'attuale gestore della rete autostradale italiana. Proprio dall'Esecutivo infatti il concessionario è ritenuto responsabile in prima persona del disastro, in quanto non avrebbe effettuato le opere di manutenzione necessarie sull'infrastruttura. Inoltre, dai documenti analizzati dalla Procura, sarebbe emerso in maniera incontrovertibile, come molti degli indagati fossero a conoscenza delle condizioni di degrado in cui versava il viadotto.
Il premier Giuseppe Conte, continua a ribadire come la sicurezza dei cittadini sia importante e, da quanto dichiarato all'Ansa, si apprende come a Palazzo Chigi si stiano studiando soluzioni alternative che potrebbero anche non prevedere la revoca in toto della concessione autostradale all'attuale gestore.
Il governatore della Liguria favorevole a non revocare la concessione
Giovanni Toti, governatore della Regione Liguria, è favorevole alla revisione delle concessioni. Infatti per lo stesso sarebbe inopportuno revocare la gestione autostradale all'attuale concessionario, mentre, soluzione ottimale e auspicata dallo stesso, è quella di rivedere le condizioni contrattuali.
Toti si augura anche che di questo se ne discuta ampiamente in Parlamento. Intanto sul Morandi sono stati installati dei sensori in modo da tenere sotto controllo quanto resta del viadotto sul torrente Polcevera.