Secondo le testimonianze raccolte da Medici Senza Frontiere, il 1° settembre due gommoni sarebbero naufragati al largo della Libia, causando la morte di almeno un centinaio di persone. La denuncia e la ricostruzione dei fatti sono state riportate ieri sera dall'agenzia Ansa, che ha postato l'articolo sulla propria pagina Facebook. Per quanto tragica e funesta sia la notizia, alcuni utenti hanno espresso totale indifferenza a riguardo, se non addirittura il sospetto che si tratti di una notizia inventata.
Libia: oltre 100 morti, la testimonianza dei superstiti
I sopravvissuti hanno riferito che tra le vittime ci sarebbero anche una ventina di bambini, due dei quali erano neonati di circa un anno e mezzo. Le due precarie imbarcazioni sarebbero partite dalle coste libiche con a bordo oltre 160 migranti. Un superstite ha raccontato che sarebbe stata avvertita anche la Guardia Costiera italiana ma che, sfortunatamente, la situazione è precipitata e all'arrivo dei soccorsi uno dei due gommoni era ormai affondato. Coloro che sono riusciti a salvarsi sono stati ricondotti sulla terraferma dai guardacoste di Tripoli, in una località ad est della capitale. La notizia è stata ripresa e approfondita da Il Fatto Quotidiano, che ha aggiunto ulteriori dettagli.
Secondo il giornale, i migranti sarebbero scappati dalla Libia a causa dei bombardamenti e dei violenti scontri che sono avvenuti nei giorni scorsi. Medici Senza Frontiere, che ha prestato assistenza ai sopravvissuti, ha riferito che i tratti in salvo sono stati portati a Khoms e poi trasferiti in un centro di detenzione. Un'infermiera facente parte della Ong sia è detta molto preoccupata per le condizioni di salute in cui versano alcuni soggetti, sui quali gravano estese ustioni chimiche.
Le celle dei campi libici, infatti, versano in condizioni igieniche precarie e le forniture alimentari non sempre sono sufficienti, rendendo difficile la guarigione. ''Vengono detenuti in condizioni deplorevoli- ha spiegato la donna- e rischiano di diventare vittime della tratta'', cadendo nelle mani dei criminali e dei trafficanti del posto.
L'opinione di alcuni utenti: 'Non ci riguarda'
Sotto l'articolo di Ansa.it, nonostante il tono drammatico dell'accaduto, sono apparsi dei commenti alquanto spiacevoli. Alcuni utenti sembrano non ritenere doveroso il dedicare attenzione alla morte dei migranti, suggerendo, piuttosto, di concentrarsi sui drammi e sulle perdite dei propri concittadini italiani. ''Sono più di 40 le vittime causate dal crollo del viadotto autostradale Morandi a Genova. Pensiamo prima a non far morire gli italiani, poi a tutto il resto'' scrive qualcuno, introducendo un concetto che viene ripreso da altri due commenti: ''E allora? Sono italiani? E' una nave italiana? E' avvenuto nelle nostre acque?'' recita il primo, a cui fa eco il secondo ''[E' accaduto] in Libia.
Punto e basta. Direi che non ci riguarda affatto''. Altri ancora, addirittura, sembrano non credere alla notizia. Per quanto l'agenzia Ansa sia tra le fonti d'informazione più autorevoli e note d'Italia, alcuni sostengono che possa trattarsi di una fake news. ''Ammesso che sia vero, e ho forti dubbi, l'unica soluzione logica è il blocco navale'' dice un uomo, attirando quasi 250 likes. Una donna, invece, non si limita al sospetto e lo scrive apertamente: ''Io non ci credo. Per me si sono inventati tutto. Figuriamoci, con la guerra che c'è in Libia è poco credibile''. C'è poi chi dubita di Medici Senza Frontiere, aggiungendo ''Chissà perché dove ci sono le Ong ci sono anche dei morti annegati'', mentre qualcun altro fa commenti di tipo politico concludendo che ''è ora di finirla con questi traffici''.
I commenti di sincero dispiacere, al contrario, sono pochi e decisamente meno quotati. Tra le reazioni a ''20 bambini lasciati annegare e leggo commenti freddi, distaccati, agghiaccianti'' c'è anche chi utilizza una faccina divertita, oltre ad una lunga serie di contestazioni.