E' stato identificato colui che, secondo gli investigatori della Polizia locale, era a capo del gruppo che ha colpito con violenza un 22enne originario della Guinea. Nella tarda serata di lunedì, nella zona vicino al Corso Margherita Savoia, a Sassari, il migrante è stato massacrato di botte. L'aggressore principale ha appena compiuto 20 anni e, nonostante la giovanissima età, ha un curriculum di precedenti penali degno di un criminale. Per ora, il suo nome è ancora top secret e devono essere individuati anche gli altri responsabili. Nel frattempo, un lungo rapporto, stilato dagli uomini della Polizia Municipale, è finito nelle mani del Procuratore della Repubblica di Sassari, Gianni Caria.

Individuato il capo branco e le prime ricostruzioni degli inquirenti

I reati ipotizzati nei confronti del branco e del loro capo sono pesantissimi: lesioni personali e violenza per motivi razziali. Accuse da cui, almeno per ora, soltanto il 20enne si dovrà difendere. Grazie alle telecamere di sicurezza e alla testimonianza di numerose persone presenti, infatti, gli investigatori della polizia sono riusciti a dare un volto e un nome al giovane. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Municipale, il branco era composto da tre persone, tutte giovanissime. Dopo la visione dei filmati delle telecamere di sicurezza, presenti nel Corso Margherita di Savoia, a breve la Procura della Repubblica prenderà delle decisioni importanti.

Anche gli abitanti di Sassari, non abituati a questo genere di violenze, chiedono giustizia.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini effettuate dagli investigatori della Polizia Municipale, coordinati dal comandante Gianni Serra, il 22enne originario della Guinea, lunedì sera, stava percorrendo il Corso Cossiga, proprio a pochi passi dall’Istituto Magistrale.

Il giovane ha raccontato alla Polizia che si stava dirigendo nella zona di Piazza Italia, dove si sarebbe dovuto incontrare con un amico. Proprio all’incrocio con il Corso Margherita di Savoia, il giovane della Guinea si è fermato al passaggio pedonale, in attesa che il semaforo diventasse verde. Ed è stato proprio questo il momento che è avvenuto l’incontro con il gruppo di giovani sassaresi.

. Un incontro del tutto casuale, hanno assicurato i numerosi testimoni, che si è subito trasformato in pestaggio, messo in atto in primis appunto dal 20enne sassarese che, senza nemmeno parlare, avrebbe colpito il giovane con una violenta gomitata al fianco. A quel punto. è accaduto il peggio. Il giovane straniero, infatti, sorpreso da quest’atteggiamento di violenza, avrebbe appunto chiesto spiegazioni al giovane. Ed è proprio a questo punto che sarebbero partiti gli insulti e le minacce.

Una violenza inaudita

Sono a casa mia e faccio quello che voglio”, avrebbe urlato il giovane sassarese, mentre colpiva il ragazzo straniero. “Torna a casa tua - avrebbe detto – qui noi non ti vogliamo”. E a quel punto è iniziato il massacro.

Lo stesso giovane che ha colpito con una gomitata il 22enne della Guinea, avrebbe sferrato anche un pugno in pieno volto al giovane straniero, che è crollato a terra e perdeva sangue dal naso. Un altro elemento del gruppo l’avrebbe sollevato da terra, afferrato per il collo e stretto fino a non farlo respirare. Contemporaneamente, un terzo uomo gli avrebbe sferrato un pugno al volto che l’ha fatto ricadere a terra, quasi facendogli perdere i sensi. Il ragazzo straniero è stato subito soccorso da alcuni passanti, che hanno messo in fuga il branco. Per fortuna, non è in pericolo di vita, ma questa bruttissima esperienza l’ha segnato nel profondo.