Il Terremoto di magnitudo 7.5 della scala Richter che venerdì 28 settembre ha colpito la penisola di Manahesa - nella parte nord dell'isola di Sulawesi, in Indonesia - e il conseguente tsunami hanno provocato almeno 832 morti accertati.

Questo è ciò che ha riferito l'Agenzia nazionale di mitigazione per i disastri indonesiana, aggiungendo che la devastazione nell'area è molto più grande di quella che si poteva immaginare inizialmente. Il portavoce dell'agenzia, Sutopo Purwo Nugroho, ha parlato di molte persone ancora intrappolate fra le macerie di edifici che sono collassati con la potente scossa principale e di altre che, invece, sono state trascinate via dalle onde anomale che hanno invaso la capitale della provincia indonesiana di Sulawesi, Palu, pochi istanti più tardi.

I morti a causa del terremoto e del conseguente tsunami potrebbero essere migliaia

Jusuf Kalla, vice-presidente dell'Indonesia, ha affermato che, purtroppo, il numero dei morti potrebbe crescere ulteriormente nelle prossime ore, raggiungendo diverse migliaia di vittime totali, dovute alla grave catastrofe. Ciò fa di questo evento non solo il più disastroso terremoto dell'intero 2018, ma anche il più mortale dalla violentissima scossa di magnitudo 7.8 che il 25 aprile 2015 provocò una strage in Nepal, causando almeno 8964 vittime. Kalla ha affermato, inoltre, che "non ci sono parole" per ciò che è successo nella città costiera di Donggala, centro di pescatori, casa di almeno 300 mila abitanti.

Le autorità riferiscono che molte persone potrebbero essere state trascinate in mare dalle onde anomale.

La testimonianza di un uomo che ha vissuto il drammatico momento del terremoto

Un uomo di nome Dwin Haris, che è rimasto ferito alla schiena e alla spalla, ha riposato fuori dall'ospedale militare di Palu, dove i pazienti vengono preventivamente portati all'esterno della struttura a cuasa delle continue scosse di assestamento.

Le lacrime riempiono i suoi occhi quando racconta il momento preciso in cui il terremoto ha scosso la stanza al quinto piano dell'hotel dove lui si trovava con la moglie e la figlia. "Non c'è stato tempo per metterci a riparo. Io sono stato subito schiacciato dalle macerie del muro, credo" afferma poi, aggiungendo che la sua famiglia si trovava in città per un matrimonio. "Ho sentito mia moglie piangere, poi silenzio. Non so cosa sia successo a lei e alla mia bambina, ma spero stiano bene".