Nelle campagne di Borgo Mezzanone (Manfredonia) Omar Jallow, un gambiano di 26 anni, è stato arrestato con delle modalità davvero forti. Il ragazzo è stato infatti legato alla ruota dell'auto appartenente alla Polizia di Stato. Mentre un agente lo stava controllando l'uomo si è trovato su un fianco appoggiato all'auto in condizioni di salute precarie: dal video diffuso sul web si vede infatti il braccio dell'uomo sanguinare. Una dinamica davvero dubbia quella dell'arresto, ripreso dallo smartphone di un ragazzo presente e successivamente finito su Facebook, social che nel giro di poche ore ha reso virale il contenuto ritraente l'arresto del gambiano da parte della Polizia.

Migrante arrestato ed ammanettato alla ruota della pattuglia

Il fatto risale al 5 ottobre ed i protagonisti della vicenda, oltre al gambiano, sono gli agenti di Borgo Mezzanone, città sipontina e 15 km da Foggia. Stando alle informazioni riportate dal Sap, pare che gli agenti della Polizia sarebbero stati aggrediti proprio da un gruppo di migranti, riportando ferite con una prognosi di circa 30 giorni prima di procedere all'arresto.

In seguito alle dichiarazioni del Sindacato autonomo di Polizia è stato però pubblicato il video che contraddirebbe quando riferito dal Sap. Il filmato è stato reso pubblico dal Comitato lavoratori Campagne su Facebook e poi ripubblicato anche da ‘Terre di Frontiera', un testata online.

Grazie alle immagini si può constatare la violenza e la brutalità usata dall'azione della Polizia.

La testimonianza di un altro migrante

Secondo il Comitato infatti non ci sarebbe stata alcuna aggressione da parte dei migranti, che avrebbero protestato solamente dopo aver visto un loro amico trascinato per terra e legato alla ruota posteriore dell'auto di proprietà della Polizia.

'Non abbiamo picchiato nessun poliziotto', ha confessato un migrante alla testata ‘Terre di Frontiera'. Sempre lo stesso migrante ha riferito che le forze dell'ordine hanno dapprima inseguito Omar scaraventandolo a terra una volta raggiunto, legandolo poi alla ruota dell'auto con un paio di manette.

Nel suolo al di sotto del migrante di 26 anni erano però presenti diversi detriti, fra i quali anche cocci di bottiglia.

Questa versione giustificherebbe il sangue presente sul braccio dell'uomo che nella caduta si sarebbe fatto del male tagliandosi con il vetro presente. Stando a quanto racconta lo stesso migrante ai colleghi di ''Terre di Frontiera', il suo amico avrebbe cercato di evitare l'arresto ribellandosi, fermato però da un agente che sarebbe anche caduto a terra durante il tentativo di placcaggio.