Importante svolta nel processo riguardante la morte del geometra romano Stefano Cucchi, deceduto all'ospedale Pertini di Roma dopo essere stato arrestato il 16 ottobre 2009 per detenzione di droga e aver subito una serie di pestaggi. Uno dei cinque carabinieri imputati di reato, Francesco Tedesco, ha confessato l'intenzionalità del reato di due suoi colleghi, Alessio di Bernardo e Raffaele D'Alessandro. Lo stesso Tedesco ha affermato che il giorno della morte di Stefano ha redatto e inviato alla stazione Appia dei carabinieri una annotazione di servizio di cui però è sparita traccia.

Il pestaggio di Stefano Cucchi

Il carabiniere racconta il pestaggio nei minimi dettagli. Ad iniziare fu D' Alessandro che dapprima colpì il geometra con un calcio accompagnato dalla spinta di Di Bernardo che lo fece cadere a terra. Tedesco afferma di aver spinto Di Bernardo per evitare che potesse continuare a picchiarlo e intimò ad entrambi di smettere ma secondo quanto raccontato dallo stesso, la sua minaccia non bastò a fermarli.

Il carabiniere aggiunge che nel 2009 voleva raccontare la verità al PM e che prima che riuscisse a farlo fu minacciato, anche se implicitamente, dal maresciallo Mandolini che gli intimò di raccontare che Cucchi fosse stato sempre bene e che non era successo nulla.

La scelta del silenzio pare scaturita dalla paura dell'imputato di avere ripercussioni sul piano lavorativo e di essere licenziato, tuttavia ha deciso di parlare proprio in questi giorni perché si è accorto che anche gli altri colleghi stavano cominciando a dire la verità.

L'invito al Viminale di Matteo Salvini alla sorella di Cucchi

Oggi il ministro Salvini ha scritto su Twitter: 'La sorella e i parenti di Stefano Cucchi sono i benvenuti al Viminale. Eventuali reati o errori di pochissimi vanno puniti con la massima severità, ma ciò non può mettere in discussione professionalità e eroismo quotidiani di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi in divisa'. Parole diverse da quelle che usò nel 2016 quando l'attuale ministro dell'interno aveva usato parole dure nei confronti della sorella Ilaria Cucchi esprimendo dubbi sulla vicenda.

A distanza di due anni, Ilaria e la famiglia pretendono le scuse da parte di Salvini per ciò che aveva detto in passato, ma anche da parte di chi in questi anni li ha offesi e li ha denunciati. Sono passati 9 lunghi anni dall'evento che ha distrutto nel cuore e nell'anima non solo la famiglia di un ragazzo ucciso ingiustamente.