Scandalo molestie sessuali anche per Google. Il New York Times aveva aperto un'inchiesta sulla cattiva condotta di alcuni dipendenti di Google e la conferma è arrivata poi dal dal Ceo di Big G, Sundar Pichai. L'uomo, all'interno di una mail diretta ai suoi dipendenti, conferma che durante gli ultimi anni sono state ben 48 le persone allontanate dal colosso per via di molestie sessuali o comunque condotte improprie. Ad essere accusati non sarebbero solo dei semplici dipendenti, ma anche tredici dirigenti: tra tutti spicca il nome di Andy Rubin, colonna portante di Android e manager di grande livello all'interno della società.

Andy Rubin accusato di molestie

In base a ciò che riporta il New York Times, Andy Rubin sarebbe stato accusato da una donna di averla costretta a praticare del sesso orale al'interno di una camera d'albergo. Google ha aperto delle indagini sulla faccenda ed ha ritenuto quanto denunciato dalla donna credibile. Per tale ragione, l'Ad Larry Page ha richiesto le dimissioni dal proprio posto di lavoro. Secondo il Nyt, Rubin sarebbe stato coperto da Google perché fino ad oggi i motivi delle sue dimissioni non erano state chiare per nessuno. A quanto pare, l'uomo avrebbe percepito da Big G la somma di 90 milioni di dollari come buonuscita. Inoltre, a Mountain View, Rubin è entrato a far parte di nuove avventure imprenditoriali.

Rubin si difende

Su Twitter, Andy Rubin ha affermato che il New York Times, all'interno del suo articolo, ha affermato alcune inesattezze nei confronti del suo lavoro a Google: la prima riguarderebbe la sua buonuscita di novanta milioni di euro che, a suo dire, sarebbe del tutto esagerata rispetto alla realtà delle cose. In secondo luogo, Rubin rinnega il fatto di aver costretto una donna a venire nel suo hotel per molestarla.

Il Nyt risalta inoltre come i due fondatori di Mountain View, Page e Sergey Brin, abbiano agevolato una cultura permissiva all'interno dell'azienda. A quanto pare, Page avrebbe avuto una relazione amorosa con Marissa Mayer, la quale è poi diventata amministratore delegato di Yahoo. A Eric Schmidt, l'ex amministratore delegato di Google, è additato il fatto di aver avuto come consulenti una delle sue amanti.

Nell'agosto del 2017, invece, James Damore è stato allontanato, reo di aver affermato che le donne sono meno portate a ricoprire mansioni di grande responsabilità. Il Ceo Pichai, nel frattempo, si è limitato a commentare che Google sta facendo di tutto per evitare le molestie sessuali sin dal loro insorgere.