Una macabra scoperta è stata fatta ieri pomeriggio dal responsabile del personale addetto alla manutenzione nella stazione ferroviaria di Surbo, alle porte di Lecce. Il convoglio era giunto da Milano ed era fermo in uno dei depositi della stazione per i controlli di rito, quando il dipendente ferroviario ha notato che sotto al treno c'era qualcosa. Si trattava di una carcassa, ancora non meglio identificata, lunga circa 40 centimetri. Cosa ci facesse sotto al treno per ora resta un autentico mistero. Immediatamente sul posto sono giunti i carabinieri di Surbo insieme ad un medico veterinario.

Indagini in corso

Per il momento non si sa se la carcassa appartenga ad un animale o, addirittura, siano resti umani. La stessa, stando a quanto si apprende dai media locali, si presenta annerita ed in avanzato stato di decomposizione. Le condizioni infatti non permettono di riconoscere ad occhio nudo di cosa possa trattarsi. I resti sconosciuti sono stati trasferiti presso l'obitorio dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, in attesa che il medico legale compia gli esami del caso. L'autore del ritrovamento ha spiegato ai militari di non sapere bene cosa fosse quel corpo estraneo e sconosciuto che si trovava sotto l'Intercity, giunto dal capoluogo lombardo nella mattinata di ieri. A quanto pare da una prima analisi, la carcassa misteriosa sarebbe composta da ossa e tessuti ormai secchi.

Il veterinario e gli agenti intervenuti sul posto hanno scattato delle foto. Lo scalo di Lecce-Surbo si trova alle porte del capoluogo di provincia salentino, e funge proprio da deposito per i treni in transito. Qui infatti i convogli di Trenitalia, una volta arrivati alla stazione del capoluogo di provincia salentino, tornano indietro per fare ingresso e fermarsi per i controlli del caso a Surbo.

Dopo Lecce infatti non ci sono più stazioni gestite dalle Ferrovie dello Stato, almeno nel sud Salento.

Precedenti ritrovamenti

Lo scalo di Surbo non è nuovo a strani ritrovamenti. Era infatti il 2015, tre anni fa quindi, quando venne trovata addirittura una mano mozzata. Almeno a prima vista si trattava di un macabro rinvenimento, salvo poi appurare quasi subito che non era un resto umano: il materiale da cui era composta era vetroresina, residuo forse di qualche statua. Stavolta però la storia sembra essere totalmente diversa. Intanto già quest'oggi il medico legale potrebbe eseguire gli esami. Si resta comunque in attesa che il mistero venga chiarito.