L'ennesima vicenda di violenza si è consumata nei giorni scorsi nella città di Pisa, precisamente giovedì 4 ottobre, dove una coppia di fidanzati omosessuali di soli ventiquattro anni è stata letteralmente aggredita da una baby gang. I due giovani sono stati dapprima insultati e successivamente picchiati. Secondo quanto riferito dal quotidiano Il Mattino, l'increscioso episodio è stato segnalato tramite Facebook da parte di Christian Murgo, una delle due vittime dell'ennesimo atto di omofobia. Il ragazzo ha spiegato come i tre aggressori, tutti giovanissimi, si siano fiondati anche sul suo compagno, Marco Barone, rompendogli gli occhiali in faccia e rischiando di fargli perdere un occhio.

'Siete omosessuali?', da lì l'aggressione nei confronti di due giovani a Pisa

Pare che le violenze nei confronti della coppia di ragazzi, impegnati nella loro relazione da ben cinque anni, sia cominciata a seguito di una semplice domanda sul loro essere omosessuali. Appena la risposta dei due giovani si è rivelata positiva, i tre ragazzi che li avevano circondati hanno cominciato a dire che facevano schifo e uno di loro ha iniziato addirittura a sputargli addosso. Da lì la situazione è degenerata perché dagli sputi si è passati agli spintoni e all'aggressione vera e propria. Il compagno di Christian, infatti, è stato colpito con un pugno in faccia e immediatamente quest'ultimo l'ha spostato e gli si è messo davanti per proteggerlo, mentre i tre criminali lo colpivano.

Episodio analogo in California: una madre uccide il proprio bambino perché gay

I due fidanzati, a seguito dell'aggressione subita in pieno centro a Pisa e dopo aver ricevuto le cure necessarie presso l'ospedale, hanno immediatamente sporto denuncia alle forze dell'ordine, facendo agli inquirenti una descrizione ben dettagliata di quella che pare sia una baby gang, soprattutto in merito ai vestiti che in quel momento indossavano.

Grazie alle telecamere di videosorveglianza attive nella zona in cui è accaduta l'aggressione, infatti, si potrebbe risalire all'identità dei tre colpevoli. Un caso simile, ma ancora più grave e che sottolinea quanto sia grande il problema dell'omofobia, si è consumato nei giorni scorsi in California, dove un ragazzino di appena dieci anni, dopo aver confessato di essere omosessuale, è stato ucciso addirittura dalla propria madre con la complicità del proprio fidanzato.