Un infermiere cinquantenne è finito agli arresti domiciliari perché, invece di assistere una paziente, l'ha violentata. Il deprecabile episodio è avvenuto presso la Casa sollievo della sofferenza, a San Giovanni Rotondo (Foggia). Fondamentale per risalire all'infermiere è stata la denuncia sporta dalla persona ricoverata presso la struttura sanitaria fondata da Padre Pio. Gli investigatori hanno affermato che la paziente, durante la degenza, sarebbe stata sottoposta a una "pratica sanitaria molto invasiva" da parte dell'infermiere.
Paziente sottoposta a un intervento delicato
Secondo le ultime informazioni, la paziente stuprata alla Casa sollievo della sofferenza aveva subito da qualche giorno un'operazione alquanto delicata. La donna non ha perso tempo ed ha segnalato l'abuso subito ai medici che, a loro volta, hanno denunciato l'accaduto ai carabinieri. La denuncia ha portato alla sospensione dell'operatore sanitario e all'avvio della pratica di licenziamento. Determinante per gli investigatori sarebbe stato il supporto del personale sanitario del nosocomio voluto da San Pio da Pietralcina. In questo momento gli investigatori hanno riscontrato un solo caso di stupro ma le indagini proseguono per verificare se altre pazienti abbiano subìto abusi da parte dell'infermiere.
Intanto i vertici della Casa sollievo della sofferenza si esimono dal commentare la vicenda perché attendono l'esito delle indagini. Massimo riserbo, dunque, da parte della struttura.
L'infermiere dice di essere innocente
Grazie alle indagini dei carabinieri è stato scoperto che l'abuso è avvenuto nell'ospedale di San Giovanni Rotondo circa un mese fa.
L'infermiere finito in manette è accusato di violenza sessuale aggravata, l'uomo si dichiara innocente: le sue generalità non sono state rese note. All'operatore sanitario vengono contestate pratiche sanitarie non dovute e, tra l'altro, invasive. Durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Carmen Corvino l'infermiere ha espresso la sua versione, professandosi innocente.
Pasquale Rinaldi, avvocato dell'uomo, ha confermato sia la sospensione dal lavoro del suo assistito che il licenziamento. Ci sarà un ricorso al Tribunale del Riesame. L'avvocato Rinaldi ha sottolineato che la versione resa dal suo assistito davanti al gip del tribunale di Foggia combacia esattamente a quella resa, una quarantina di giorni fa, dinanzi ai dirigenti della Casa sollievo della sofferenza.