Laura Luelmo, insegnante di disegno 26enne ritrovata senza vita lunedì, è stata brutalmente uccisa. Nelle scorse ore la Guardia Civil ha fermato un vicino di casa della donna, Bernardo Montoya, 50 anni, che avrebbe già ammesso l'omicidio. L'uomo, pregiudicato, ha confessato: "Le ho teso una trappola". La giovane aveva fatto perdere le sue tracce una settimana fa e l'intera Spagna aveva seguito con apprensione l'evolversi della vicenda.
Laura era scomparsa mercoledì 12 dicembre
Lunedì 17 dicembre, Laura Luelmo, originaria di Zamora (cittadina del nord ovest della Spagna), è stata ritrovata in un bosco nei pressi di El Campillo, un piccolo centro della provincia di Huelva.
La donna era arrivata in Andalusia lo scorso 4 dicembre perché chiamata per una supplenza dall'Instituto de Enseñanza Secundaria Vázquez Díaz, una scuola professionale di Nerva. Una settimana fa, mercoledì 12 dicembre, verso le 16 Laura era uscita a correre, poi aveva fatto perdere le sue tracce. I genitori ed il fidanzato, non riuscendo a mettersi in contatto telefonico con lei, avevano sporto denuncia il giorno seguente e la Guardia Civil aveva subito iniziato le ricerche, seguite con attenzione dai media spagnoli. Lunedì, intorno a mezzogiorno, era arrivata la svolta: un uomo mentre passeggiava ha notato il cadavere di Laura nascosto da una fitta vegetazione. La giovane, secondo quando rivelato dalle autorità spagnole, è stata rinvenuta seminuda, con il volto nel terriccio ed evidenti segni sul collo.
Probabilmente, prima di morire, ha lottato con tutte le sue forze contro il suo aggressore. Sebbene inizialmente gli inquirenti abbiano mantenuto il massimo riserbo, è stato subito chiaro che Laura non era morta in seguito ad un incidente, ma che era stata uccisa.
🆘#URGENTE ⚠️
— Guardia Civil 🇪🇸 (@guardiacivil) 14 dicembre 2018
Esta es Laura y ha #desaparecido en El Campillo #Huelva
Si la ves llama:
☎062
☎112
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La trappola
Gli investigatori della Guardia Civil hanno subito aperto un'indagine per omicidio e, mentre l'autopsia rivelava che Laura non era deceduta la sera della scomparsa ma almeno 72 ore più tardi, le indagini si sono concentrate subito su un vicino di casa dell'insegnante: Bernardo Montoya, 50 anni, già arrestato più volte per reati vari (nel 1996, ha anche ucciso un'ottantenne).
Appena arrivata in città, Laura aveva raccontato al fidanzato che di fronte casa abitava un uomo alquanto inquietante che spesso la fissava con insistenza. Così gli inquirenti, su indicazione del ragazzo, hanno interrogato Montoya che, nel giro di poche ore, ha confessato il feroce delitto. "Le ho teso una trappola - ha raccontato agli agenti - Laura mi ha chiesto dove trovare un supermercato e io l'ho condotta in un vicolo cieco. Così l'ho seguita, l'ho fatta salire sulla mia auto e, dopo averle fatto perdere coscienza sbattendole violentemente la testa sul volante, le ho legato le mani dietro la schiena e l'ho caricata nel bagaglio per portarla in campagna". Fuori dal centro abitato, il cinquantenne avrebbe cercato di violentare la giovane (senza riuscirci a suo dire) e poi, spaventato, avrebbe preso la decisione di abbandonarla in un campo.
La versione di Montoya è al vaglio degli inquirenti. Non si esclude che Laura possa essere stata uccisa magari dopo essere stata torturata nell’appartamento del 50enne (che, tra l'altro, era in libertà vigilata); il luminol, infatti, ha rivelato alcune tracce ematiche. Il terribile omicidio di Laura Luelmo, sta sconvolgendo la Spagna: nelle scorse ore, in diverse città, sono state organizzate proteste con striscioni e flashmob contro la violenza sulle donne.
Lo que le ha pasado a Laura Luelmo no puede volver a pasar. Sí a la Prisión Permanente Revisable. #SesiónDeControl pic.twitter.com/KIJz8vFBf2
— Pablo Casado Blanco (@pablocasado_) 19 dicembre 2018