Mattinata di follia in una cooperativa sociale di Carate Brianza (centro della provincia di Monza e Brianza). Giovedì 24 gennaio alcuni richiedenti asilo, ospiti della struttura, hanno preso in ostaggio un dipendente, un mediatore culturale di origine pakistana, e lo hanno minacciato e picchiato. Il caos si sarebbe scatenato in seguito al mancato pagamento del cosiddetto 'pocket money' relativo allo scorso mese di dicembre. In seguito all'intervento dei carabinieri quattro migranti sono stati identificati e arrestati.

Il sequestro e l'aggressione

Sembrava una mattinata come tante alla cooperativa sociale Girasoli di via Angelo Viganò, a Carate Brianza. Invece, poco prima di mezzogiorno, alcuni ospiti di origine africana richiedenti asilo hanno aggredito e sequestrato un mediatore culturale 29enne.

Secondo quanto riportato da alcuni giornali locali, quattro immigrati (un gambiano 25enne e tre nigeriani di 20 anni) dopo essersi impossessati di un grosso coltello da cucina, hanno minacciato di morte l'operatore; poi lo hanno legato, picchiato e chiuso in bagno. Gli altri ospiti della struttura, 19 profughi, hanno assistito all'aggressione senza muovere un dito per aiutare il giovane. Anzi, hanno assecondato i quattro facinorosi accerchiando il mediatore.

Fortunatamente, l'uomo quando ha intuito che le cose si stavano mettendo male è riuscito a prendere il telefono e ad avvertire, con un sms, il titolare del centro, un tunisino di 30 anni che ha prontamente chiamato le forze dell'ordine.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Carate Brianza e gli uomini della compagnia di Seregno che, dopo aver riportato la calma, hanno arrestato i quattro aggressori.

Dovranno rispondere di lesioni, minaccia aggravata in concorso e sequestro di persona. Il dipendente, invece, è stato accompagnato al vicino Pronto Soccorso dove è stato medicato e sottoposto agli accertamenti del caso.

La questione del pocket money

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, all'origine dell'aggressione ci sarebbe il mancato pagamento del tanto discusso pocket money di dicembre, ossia della 'paghetta' che ogni giorno la cooperativa deve elargire agli ospiti della cooperativa.

Ad ogni immigrato spetterebbero 2,50 euro al giorno (dunque, 77 euro e 50 centesimi al mese). L'operatore - che anni fa era stato ospite proprio della stessa struttura - ha provato a spiegare che non sapeva nulla di quei soldi e che avrebbe provato ad informarsi, ma i suoi aguzzini non lo hanno nemmeno ascoltato

Al loro arrivo, i carabinieri hanno trovato il mediatore culturale in cortile, visibilmente spaventato, accerchiato da tutti gli ospiti della coop. I militari, nei prossimi giorni, cercheranno di scoprire se la folle protesta sia nata proprio dal mancato pagamento della 'paghetta' e se, effettivamente, la cooperativa abbia provveduto a consegnare agli immigrati il denaro messo a disposizione dalla Prefettura.