Durante la trasmissione televisiva di Italia Uno 'Le Iene' è stato raccontato l'ennesimo caso di incomprensibile violenza nei confronti di persone anziane da parte di chi sarebbe stato in dovere di accudirle.

La casa di cura che si è rivelata essere un vero e proprio incubo si trova a San Benedetto Val di Sambro (Bologna) ed è stata per molto tempo un posto di feroci maltrattamenti sugli anziani: botte, punizioni, strattoni ed anche violenza sessuale è tutto ciò che hanno dovuto subire delle persone che, in alcuni casi, erano anche non autosufficienti ed impossibilitate a muoversi in modo autonomo.

Il servizio de 'Le Iene': maltrattamenti e cibo scaduto

È stato grazie al coraggio di due ex dipendenti della casa di cura - lager di Bologna che le autorità hanno avviato le indagini ed hanno poi fatto un blitz sul posto, chiudendolo ed arrestando tre persone (il proprietario, la moglie e un'operatrice).

Le due infermiere hanno, infatti, raccontato, alle forze dell'ordine prima ed alla trasmissione di Italia Uno poi, quello che succedeva tra quelle mura.

È particolarmente toccante ed incredibile la dichiarazione di Antonio, 82 anni, che oggi vive con i suoi familiari. "Un incubo, mi sono trovato in un buco di serpenti": queste le parole dell'anziano che racconta, tra le lacrime, la sua esperienza.

Antonio ha detto che il titolare della struttura lo spingeva spesso con violenza fino a farlo cadere (come dimostra il referto di rottura di due costole).

Il racconto dell'uomo riguarda anche la somministrazione del cibo che, oltre ad essere spesso scaduto (e riposto negli armadietti delle dipendenti per eludere eventuali controlli sanitari), non teneva minimamente conto delle esigenze nutrizionali degli ospiti: ad Antonio, per esempio, che non aveva la possibilità di masticare, veniva dato molte volte del formaggio e dell'insalata con parti dure (cibi entrambi non facilmente masticabili).

"Tanto morirete, devo eliminarvi un po' alla volta": è una delle frasi pazzesche e incommentabili riportate da Antonio in uno dei suoi racconti e detta dal proprietario della struttura.

Oltre a minacce, botte, maltrattamenti, pugni e spintoni (documentati con video) sono stati individuati anche casi di violenza sessuale ai danni di un'anziana ospite da parte del titolare della struttura.

In seguito all'irruzione delle forze dell'ordine nella 'casa degli orrori', il proprietario Luciano Ravaglia, sua moglie e un'operatrice sono stati arrestati con l'accusa di maltrattamenti ma, per l'uomo, potrebbe aggiungersi anche quella di violenza sessuale. Gli ospiti, come racconta nel servizio una familiare di uno degli anziani coinvolti nella vicenda, pagavano 65 euro al giorno per un totale di oltre 2.000 euro al mese.