Una notizia che ha scioccato l'Australia, quella relativa al rilascio del pedofilo Michael Anthony Guider. L'uomo, secondo quanto si apprende dalla stampa locale, il prossimo giugno uscirà dalla prigione di Long Bay. Qui, ha trascorso gli ultimi 30 anni della sua vita, poiché in passato stuprò e uccise una bambina di soli 9 anni. Il crimine, all'epoca dei fatti, sconvolse tutto il Paese. Per questo il rilascio del soggetto, previsto per giugno, non è gradito dall'opinione pubblica australiana, che si è scagliata contro la decisione dei giudici.

Guider, inoltre, non si sarebbe mai pentito del misfatto commesso.

Il corpo della vittima non fu mai trovato

Secondo quanto riporta il quotidiano Daily Star, che cita fonti locali, il 69enne non hai mai mostrato rimorso per la morte della piccola, come già detto. Il corpo della vittima non fu mai ritrovato. La bambina, secondo quanto si apprende dalla testata giornalistica on-line Leggo, stava giocando in cortile, fuori dalla sua abitazione, quando all'improvviso scomparve. Immediatamente furono attivate le ricerche per trovarla, ma queste furono vane. Per oltre 15 anni le indagini proseguirono, all'apparenza senza successo. Furono gli investigatori stessi a rendersi conto che Guider era coinvolto anche nel caso della bambina scomparsa, dopo serrate indagini.

All'epoca, il soggetto stava già scontando una pena pari a 16 anni, in quanto si era già macchiato di sessanta reati su altri undici minori. L'omicida, sempre secondo quanto si apprende dalla stampa, avrebbe dichiarato di aver seppellito in un primo momento il corpo della bimba a Bellevue Hill, per poi scaricarlo in un altro posto ancora.

Richiesto l'ergastolo

Visto il forte sconcerto suscitato dalla notizia dell'imminente rilascio dell'uomo, il Procuratore Generale dello Stato Mark Speakman si è mosso per cercare di fermare il suo rilascio: la scorsa settimana, precisamente venerdì, lo stesso ha chiesto alla Corte Suprema di cercare di applicare un'ordinanza di custodia cautelare di altri 12 mesi in carcere, nonché un ulteriore ordine di supervisione esteso per altri cinque anni.

L'uomo avrebbe anche dichiarato di aver fatto da babysitter alle sue vittime: nello specifico, è accusato di essersi denudato di fronte ai minori, costringendoli anche a toccare i suoi genitali. Il soggetto è ancora considerato pericoloso e, per questo, molti australiani sperano che gli venga data come pena l'ergastolo.