Norbert Feher, alias Igor il “Russo”, è stato condannato poche ore fa all’ergastolo. A deciderlo è stato il gup del Tribunale di Bologna, Alberto Ziroldi, che ha inflitto al killer serbo il massimo della pena. Norbert Feher è stato processato tramite il rito abbreviato per i gli omicidi commessi a distanza di una settimana, a partire dal 1 aprile del 2017, del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri. La sentenza è stata letta alle 14.30 con l’imputato collegato in videoconferenza poiché da dicembre scorso si trova rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Saragozza, in Spagna, avendo qui commesso altri tre omicidi.
In aula erano presenti i parenti delle vittime
Nell’aula del tribunale per la prima volta erano presenti: la vedova del barista Fabbri, Maria Sirica, i due figli della guardia ecologica Verri, Francesca ed Emanuele, e Marco Ravaglia, l'agente di polizia provinciale rimasto gravemente ferito nell'agguato mentre era di pattuglia nel Mezzano.
Per le famiglie delle vittime sono stati chiesti ed ottenuti dei risarcimenti, che ammontano ad oltre quattro milioni di euro.
Per l’imputato, Norbert Feher, il suo avvocato, il legale Gianluca Belluomini, aveva chiesto una pena minore, diversa dall'ergastolo, e aveva chiesto l'assoluzione da alcuni capi di imputazione e l'esclusione delle aggravanti. Ma il gup ha deciso di accogliere la richiesta dell’accusa. Alla lettura della sentenza Igor è rimasto impassibile e immobile: diversamente i familiari delle vittime, nonostante la felicità per l’esito del processo, sono apparsi molto provati. "Sono contento che questa persona, questo mostro, sia stato condannato all’ergastolo. È stata data una giusta condanna”, ha dichiarato, all’uscita del tribunale, Marco Ravaglia.
Il killer di Budrio per 8 mesi è stato ricercato in tutta Europa.
Feher, dopo aver compiuto i due omicidi in Italia, riuscì a scappare e a far perdere le sue tracce. Per otto lunghi mesi l’uomo è stato oggetto di una gigantesca caccia in tutta Italia e non solo. Durante la fuga riuscì a scappare dall’Italia e ad arrivare in Spagna dove fu fermato, il 15 dicembre del 2017, da due agenti della Guardia Civile spagnola nei pressi di Saragozza.
Durante le operazioni di arresto Igor, che era armato, sparò ai due agenti e a un allevatore, che persero così la loro vita. Il killer serbo fu descritto dalle perizie spagnole come un sicario “freddo, lucido, narcisista e senza rimorsi”.