Nella nuova tendopoli di San Ferdinando si continua a morire. La scorsa notte un migrante è deceduto a causa di un incendio, divampato alle prime luci dell'alba, poco prima delle sei di mattina. Non si è riuscito ancora ad identificare la vittima, ma le forze dell'ordine accorse su posto hanno compiuto gli opportuni accertamenti per comprendere le dinamiche per le quali è scaturito il rogo, insieme ai vigili del fuoco. Una prima ricostruzione rivela che l'incendio si è sviluppato dall'angolo di una tenda attrezzata per ospitare sei persone: in quel punto vi erano installati alcuni cavi elettrici.

I vigili del fuoco sono intervenuti celermente per domare le fiamme, che hanno distrutto solo la tenda in questione.

La nuova tendopoli

Dopo lo sgombero della vecchia tendopoli, avvenuto il 7 marzo per mano delle forze dell'ordine, su ordine della Prefettura di Reggio Calabria e del Viminale (che finanzierà il Comune con 350mila euro per il decoro urbano), una nuova tendopoli è stata edificata poco distante dalle baraccopoli in lamiere che, fino a due settimane fa, hanno ospitato 840 migranti. Questa nuova tendopoli vigilata è stata realizzata dalla Protezione Civile con servizi igienici e presidi sanitari: allo stato attuale è gestita dalla Caritas, dopo essere stata affidata in gestione al Comune.

La baraccopoli era arrivata ad ospitare addirittura 3mila migranti nel periodo di raccolta delle arance, con la situazione divenuta insicura ed allo stesso tempo insostenibile dal punto di vista della vivibilità.

I precedenti: 3 morti in un anno a San Ferdinando

L’ultima vittima della vecchia tendopoli è stato un uomo, il 29enne senegalese Moussa Ba, morto proprio a causa di un rogo che ha distrutto 15 baracche.

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, in seguito a quell'episodio, annunciò l'arrivo delle ruspe per l'abbattimento per le vecchie strutture fatiscenti. Le altre due morti sono avvenute nel 2018, il 27 gennaio ci fu la scomparsa della 26enne nigeriana Becky Moses, mentre il 2 dicembre 2018 morì, poco più che diciottenne, pochi giorni prima del suo compleanno, il giovane Surawa Jaith.

Le indagini sul rogo

Il commissariato di Gioia Tauro, diretto dal primo dirigente Diego Trotta, sta indagando sull'accaduto. Intanto, come scrive Repubblica, c'è stata la convocazione di una riunione tecnica da parte del prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, per un incontro nel Comune dove è avvenuto il rogo. Speravamo di non dover più raccontare episodi come questi ma purtroppo è accaduto ancora, afferma Andrea Tripodi, primo cittadino di San Ferdinando. Le cause del rogo, che ha interessato una tenda, non sono ancora chiare – spiega il sindaco – e sono al lavoro i vigili del fuoco e la polizia Scientifica. Ora siamo in attesa di capire come sono andati i fatti. Certo è che è accaduto quello che non doveva accadere”.

Intanto a San Ferdinando si segnala anche la presenza dei sindacalisti della Flai Cgil di Gioia Tauro con il segretario Rocco Borgese, giunti per monitorare la situazione e fornire assistenza ai migranti.