Da qualche giorno non riusciva a mettersi in contatto con la madre. Così la ragazza di 22 anni si è presentata a casa della donna, al quinto piano di un palazzo in via Piranesi, una strada residenziale nella zona est di Milano. Nessuno, però, le ha aperto la porta: allora, sempre più preoccupata, verso le 15:30 di martedì, ha chiamato i soccorsi. C’è voluto l’intervento dei vigili del fuoco per entrare nell’abitazione: Roberta Priore, di 53 anni, era riversa sul pavimento. Il personale del 118 l’ha trovata ormai priva di vita, con un cuscino poco distante dal corpo.

Non apparivano evidenti segni di violenza, anche se l’appartamento era stato messo completamente a soqquadro. Inoltre, in un angolo della residenza, stava divampando un principio d’incendio, che i pompieri hanno immediatamente spento. Pochi minuti dopo sono arrivati i poliziotti della Squadra Mobile che hanno avviato le indagini, sotto la direzione di Lorenzo Bucossi. La presenza del cuscino farebbe pensare ad un omicidio per soffocamento, ma è ancora presto per formulare ipotesi: tutto sarà più chiaro dopo che gli esperti avranno effettuato l’autopsia sul corpo della vittima.

Si pensa al movente passionale

Tuttavia, da quel che si apprende, nonostante il disordine nell’appartamento, sembra da escludersi l'ipotesi di una rapina finita male.

Gli inquirenti si starebbero indirizzando sul movente passionale. Diverse persone sono state accompagnate in Questura: tra queste ci sarebbe anche il principale sospettato del delitto, un uomo che avrebbe avuto una relazione con la vittima.

I condomini dello stabile in cui viveva Roberta hanno raccontato ai giornalisti alcuni particolari, che farebbero propendere per questa ipotesi: a quanto pare qualche tempo fa la polizia sarebbe stata chiamata alle tre di notte per sedare una rissa, scoppiata nell’appartamento, tra la donna e un suo conoscente, probabilmente il compagno.

La rissa scoppiata alle tre di notte

“Sentivamo urla di aiuto provenire da casa sua – ha raccontato un vicino – sembrava che qualcuno la stesse picchiando." A quanto pare non era la prima volta che le forze dell’ordine erano state costrette ad intervenire in quella casa: almeno in altri due casi si erano verificate situazioni simili.

Del resto la stessa Roberta Priore temeva di essere aggredita nuovamente, tanto che, più di una volta, aveva raccomandato alle persone che vivevano nel palazzo di chiudere bene il portone.

Ma, nelle ore in cui dovrebbe essere stata assassinata, nessuno sembra aver sentito nulla di strano: questa volta non è arrivata nessuna chiamata al centralino della polizia.