Continua a tutto spiano l'indagine denominata "Scrigno", che qualche giorno fa ha portato, nel trapanese, all'arresto di 25 persone, incluso anche un ex deputato regionale del Pd, Paolo Ruggirello. L'operazione, condotta dalla Dda di Trapani, che ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare emesso dalla Procura di Palermo, contesta agli arrestati i reati di associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e danneggiamento. Reati gravissimi, per i quali, come ricordavamo in un nostro precedente articolo, sono finiti i vertici del mandamento di Trapani e alcuni esponenti di presunte famiglie "mafiose", quali i Paceco e i Marsala.

E in tutto questo, ancora una volta, l'associazione iniziatica nota come Massoneria, sembra avere un ruolo di primo piano.

Il ruolo dei massoni

A chiarire il presunto ruolo di spicco che la Massoneria (intesa come logge deviate) avrebbe in tali intrecci, è Vincenzo La Cascia, già arrestato nel 2018, che indica l'associazione massonica come la chiave di volta "per poter guadagnare consensi ed avviare percorsi elettorali vincenti". Insomma, da queste dichiarazioni, pare di capire che chi è massone, abbia in un certo senso più opportunità per poter scalare i vertici del potere. Anche lo stesso Ruggirello, fermato nell'operazione dell'altro giorno, secondo quanto riporta la testata giornalistica locale Live Sicilia, sarebbe stato in contatto con alcuni di questi ambienti, in particolare con l'imprenditore Michele Accomando (poi condannato per mafia).

Accomando, quando l'ex deputato regionale si candidò per la prima volta all'ARS (Assemblea Regionale Siciliana), si mosse in prima linea per cercare dei voti a Ruggirello. Lo stesso imprenditore avrebbe poi (il condizionale è d'obbligo in questi casi) "costruito la rete di protezione per i latitanti Natale Bonafede e Andrea Mangiaracina", sempre secondo quanto riportato dai media locali.

In caso di vittoria del politico, ad uno di questi soggetti, Salvatore Parisi, si potevano quindi chiedere i favori richiesti, si parla ad esempio di un pratica dal valore di 200 mila euro. Michele Accomando si scoprì poi essere un "fratello" della loggia "Giovanni Gentile - Valle del fiume Mazzaro".

Relazioni pericolose

Da otto anni il nome stesso di Ruggirello è accostato a quello di persone ritenute "pericolose".

Almeno sin dal 2011, quando viene intercettato un colloquio tra Girolamo Antonio Coppola e il fratello, nonché presunto boss, Filippo Coppola, che informa che bisognava avvisare i detenuti che alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale della cittadina di Erice (Trapani), bisogna votare per "il fratello di Bice", sorella proprio di Paolo Ruggirello. Da allora, scrive Live Sicilia sulle sue pagine on-line, sono emersi con costanza rapporti tra il politico ed esponenti di Cosa Nostra. Sicuramente, con il proseguimento delle indagini, potrebbero emergere ulteriori particolari. L'inchiesta è appena partita.