In pochi giorni assicuravano, a fronte di un pagamento di 7.000 euro, la cittadinanza italiana. Un servizio "all inclusive" (che comprendeva addirittura escursioni sul Lago Maggiore e degustazioni!) quello offerto da "agenzie d’affari" gestite da brasiliani ai propri connazionali. Nei giorni scorsi, dopo lunghe ed attente indagini, la squadra Mobile di Verbania ha scoperto il traffico illecito (che avrebbe generato un giro d'affari di almeno 5 milioni di euro) e ha arrestato cinque persone. Nella rete, anche un parroco della provincia di Padova.

L'indagine 'Super Santos'

Sarebbero 800 le persone, tutte di origine brasiliana, che hanno ottenuto illegalmente la cittadinanza italiana e, di conseguenza, il passaporto comunitario. Altre 200, erano attualmente in attesa.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i clienti si sarebbero rivolti ad alcune agenzie in nero del del Verbano-Cusio-Ossola (in particolare di Domodossola, Omegna e Ornavasso) che assicuravano, al prezzo di 7 mila euro, un alloggio, la gestione delle pratiche ed anche tutta una serie di servizi turistici accessori.

L’indagine, denominata Super Santos è partita in seguito ad un esposto presentato un paio di anni fa da Stefano Corsi, sindaco di Macugnaga (centro ai piedi della maestosa parete Est del Monte Rosa, situato a 1.327 m s.l.m.).

Il primo cittadino si era insospettito per il fatto che un numero alquanto consistente di brasiliani, rivendicando la cittadinanza italiana secondo i dettami dello iure sanguinis e prendevano (almeno apparentemente) residenza nel piccolo borgo,

L’attività investigativa coordinata dal pm Sveva De Liguoro ha interessato 34 comuni sparsi tra le province di Novara e Vco e ha accertato come l’ottenimento della cittadinanza italiana (seguita poi dal rilascio del passaporto) si basasse su un sistema di finte residenze.

Gli arrestati, infatti, secondo gli inquirenti, utilizzavano una sessantina di appartamenti sparsi tra le province piemontesi per dare alloggio ai clienti giusto il tempo per permettere alla polizia locale di effettuare i riscontri del caso.

Tra i clienti delle "agenzie" ci sarebbe anche un giocatore della Chapecoense. morto nel novembre 2016 nella tragedia aerea di Medellin.

Gli arresti

La squadra Mobile di Verbania, ieri mattina, ha arrestato, con l'accusa di falso ideologico in atto pubblico, cinque persone: un uomo nel Verbano Cusio Ossola, una donna a Ornavasso, una coppia residente a Domodossola ed un ventiduenne di Meina, nel novarese. Quest'ultimo, dovrà anche rispondere di corruzione. Con qualche decina di euro, infatti, è riuscito a convincere il parroco di Vescovana in provincia di Padova, Don Emanuele Gasparini, a falsificare un attestato di battesimo. Il sacerdote, che si è giustificato parlando di "errore in buona fede" e fraintendimento è stato denunciato e sottoposto all’obbligo di firma.

Matteo Salvini, ministro dell'Interno, appresa la notizia ha commentato: "Altro che ius soli e cittadinanze in regalo, servono rispetto e maggiori controlli".