Le loro ultime volontà le hanno messe nero su bianco in una lettera lasciata ai familiari. Poi Benito Lai, 87 anni, ex commerciante cagliaritano e Annalisa Ravenna, che di anni ne aveva 82, ieri si sono rinchiusi nell’auto di famiglia, nella loro villetta di Via Canepa, nella zona di S’Ecca S’Arridelie, a Quartu Sant’Elena e hanno messo fine alla loro esistenza. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia infatti l’uomo avrebbe impugnato la pistola e avrebbe sparato un colpo a bruciapelo alla moglie, uccidendola sul colpo. Poi avrebbe puntato la pistola verso se stesso, sparandosi moralmente alla testa.

Non si sa ancora quando sia accaduta la tragedia. Nella casa dei due coniugi infatti non c’era nessuno, solo il loro amatissimo cane. E anche i vicini non si sono accorti di niente, insomma non hanno sentito nessun rumore, nessun colpo di arma da fuoco. Probabilmente la scelta di farla finita nell’auto di famiglia, una Ford Focus, è stata anche motivata dal fatto di non far accorgere nessuno. Non si sa infatti a che ora possa essere accaduta la tragedia. Ad accorgersi dell’omicidio-suicidio è stata la governante, intorno alle 9:30 di ieri mattina. La donna infatti dopo aver suonato, inutilmente, più volte il campanello dell’abitazione dei due coniugi, ha capito che qualcosa di grave era accaduto.

A quel punto ha chiamato uno dei figli della coppia, che ha aperto il cancello principale e ha fatto la tragica scoperta. Il cane abbaiava incessantemente, correndo intorno all’auto dove c’erano i corpi senza vita dei suoi amati padroni.

Devastata dalla depressione?

Annalisa Ravenna, prima di andare in pensione, aveva lavorato come impiegata in un ufficio pubblico.

Da qualche anno a questa parte però le cose non andavano per il verso giusto. Una sorta di depressione acuta l’aveva fatta cambiare e la sua vita non era più la stessa. Grazie alla costante presenza del marito e dei suoi tre figli la donna però, anche se con alti e bassi, riusciva a vivere con apparente serenità. Tra visite specialistiche, ricoveri e degenze a casa la sua vita era abbastanza normale.

Anche se alcuni parenti raccontano che ultimamente le cose erano cambiate: “Fino a poco tempo fa – racconta un familiare all’agenzia Ansa – Annalisa era sempre attiva. Veniva con noi al mare ed era contenta – aggiunge – poi improvvisamente tutto è cambiato. Aveva deciso che lei al mare non voleva più andare e aveva anche deciso che non sarebbe più uscita di casa. Si era come impuntata – conclude – e nessuno le avrebbe potuto far cambiare idea”.

Le indagini

La villetta di via Canepa, dopo la notizia dell’omicidio-suicidio, è stata presa d’assalto dalle forze dell’ordine. Gli agenti di Polizia del commissariato di Quartu, per primi, hanno raggiunto il luogo del delitto. Insieme a loro gli uomini della Squadra Mobile e gli specialisti della polizia scientifica.

Gli investigatori hanno studiato per tutta la mattina il luogo del dell’omicidio-suicidio, coordinati dal vice questore Federico Salis. Non sono troppo chiare le ultime ore di vita dei due coniugi anche se è inevitabile pensare che si sia trattato proprio di un omicidio-suicidio studiato nel tempo e voluto. Una sorta di patto per farla finita, sempre insieme però. Sul luogo della tragedia è arrivato anche il medico legale, Roberto Demontis, che ha esaminato i corpi senza vita dei due coniugi. In queste ore, trattandosi di morte violenta, lo specialista dovrà infatti effettuare l’autopsia che toglierà sicuramente ogni dubbio sulla morte di Annalisa Ravenna e Benito Lai.