Il rientro in Italia da una gita in Francia, è stato per Anna Rita Zappulla, 62 anni, preside dell'Istituto scolastico Ipsia Marconi di Imperia e dell'Istituto Colombo di Sanremo, un evento che ricorderà a vita. Ad aspettarla al confine di Ventimiglia, sabato in tardo pomeriggio, c'erano i carabinieri. E' stata arrestata in flagranza di reato per peculato: ha usato l'auto di servizio della Scuola a fini personali. Si era regalata un breve viaggio in Costa Azzurra con il suo partner.

Preside finisce in carcere

La cerimonia di consegna da parte del comune di Imperia di borse di studio agli allievi più meritevoli a cui avrebbe dovuto partecipare stamattina la preside, è stata annullata per evidenti ragioni.

La dirigente, attesa dai militari sabato intorno alle 18:30 al confine di Ventimiglia, fermata in flagranza di reato, portata prima in caserma, ora si trova nella sezione femminile del carcere genovese di Pontedecimo. La preside originaria di Marsala, non ha saputo spiegare il perché del suo viaggio in Francia insieme al compagno con l'auto di servizio, una Toyota Corolla. Inizialmente Zappulla si è limitata a dire che lei, in qualità di dirigente scolastica, può autogestire il suo tempo e le dotazioni dell'istituto scolastico: ragioni per cui, a suo dire, non avrebbe commesso alcun abuso. Poi, avrebbe raccontato d'essersi servita dell'auto della scuola perché la sua sarebbe stata inutilizzabile in seguito a un incidente.

Ma i carabinieri della stazione d'Imperia che l'hanno arrestata con l'accusa di peculato su mandato del procuratore aggiunto, Grazia Pradella, sabato pomeriggio l'hanno aspettata dopo un mese e mezzo di indagini. Un periodo durante il quale ci sono stati pedinamenti, intercettazioni, ma anche rilevamenti tramite Gps dei tragitti compiuti da Zappulla per fini privati con l'auto di servizio della scuola.

Secondo gli investigatori, sarebbe emersa con evidenza, l'abitualità della condotta della dirigente e l'uso per finalità private di un bene di cui la preside aveva disponibilità ma per finalità connesse al suo ruolo.

Domani dovrà esserci l'interrogatorio di convalida del fermo. Il procuratore aggiunto Pradella ha chiesto che le vengano assegnati gli arresti domiciliari, misura cautelare alternativa al carcere che dovrebbe essere accolta dal gip.

Sta facendo discutere, infatti, la scelta della misura restrittiva della reclusione come risposta al presunto reato. Per il procuratore capo di Imperia, Alberto Lari, l'arresto sarebbe stato giustificato da un'aggravante: l'auto sarebbe entrata "nella piena e sola disponibilità della preside, come un’appropriazione", non come un bene usato e poi riconsegnato. Si tratterebbe di un peculato vero e proprio.

Indagine partita da segnalzioni interne alla scuola

Ad attivare carabinieri e magistratura, sono state segnalazioni e denunce di insegnanti e colleghi dell'Istituto Ipsia Marconi di Imperia che avrebbero fornito prove schiaccianti dell'utilizzo continuo del fuoristrada in dotazione alla scuola.

Della Toyota Corolla, che sarebbe dovuta essere in uso al corpo docente ed amministrativo, la preside se ne sarebbe del tutto appropriata, al punto che l'avrebbe regolarmente posteggiata sotto casa sua, usata per fare spostamenti a Torino, oltre a un precedente viaggio in Francia.

L'arresto dopo il periodo di indagini è stato pianificato per mettere la dirigente in condizioni di non poter giustificare l'uso del mezzo adducendo ragioni di servizio. Ora quell'auto è sotto sequestro per accertamenti. La condanna per peculato è punita con la reclusione da quattro fino a dieci anni. Il peculato d'uso, invece prevede pene più lievi: da sei mesi a tre anni.