Dopo due giorni di indagini appare più chiara la dinamica del delitto avvenuto sabato sera alla Bovisasca, quartiere periferico della zona nord di Milano. Aveva destato grande scalpore il ritrovamento di un cadavere, mutilato degli arti e della testa, in un deposito dei rifiuti – bruciato con ogni probabilità per mano degli stessi assassini – in via Cascina dei Prati. Il pm Paolo Storari, che segue le indagini, ha ricostruito gli eventi che hanno portato alla morte di un cittadino sudamericano, non ancora identificato. Tutto sarebbe partito al termine di una festa in una villetta, situata a poca distanza dal luogo del macabro rinvenimento, a cui erano presenti poche persone.
Tra la vittima ed altri due colombiani, arrivati da poco in Italia, sarebbe scoppiato un litigio dovuto a “futili motivi risalenti ai tempi in cui vivevano in Colombia”: il diverbio sarebbe degenerato, fino a quando l’uomo ancora privo di un nome non è stato accoltellato ripetutamente, al petto e alla gola. Dopo averlo ucciso i responsabili lo avrebbero fatto a pezzi con un’accetta, decapitandolo e tagliando mani, piedi e le gambe fin sotto al ginocchio. Poi avrebbero infilato le spoglie dentro ad una valigia, con l’intenzione di occultarle.
I resti della vittima trasportati nel gabbiotto dei rifiuti
Il loro piano criminale è proseguito: utilizzando un carrellino hanno trasportato l’ingombrante bagaglio fino al deposito dei rifiuti di un condominio, adiacente al parco intitolato all’attore Walter Chiari.
Quel gabbiotto, usato per accumulare i sacchi dell’immondizia, risulta facilmente accessibile dalla strada, nonostante la recinzione di metallo. Quindi i due hanno lasciato le spoglie della vittima in un angolo ed hanno appiccato il fuoco, forse con della benzina. Infatti i pompieri avrebbero ritrovato una tanica di Amuchina da cinque litri, quasi certamente usata per trasportare il liquido infiammabile utilizzato per il rogo.
Arrestati i presunti assassini: uno era pronto a scappare
Nelle ultime ore le indagini hanno subito un’improvvisa accelerata con i ritrovamenti, nei pressi della villa in cui si è tenuta la festa, del carrellino utilizzato per trasportare la valigia, ancora sporco di sangue, e dell’accetta con cui il cadavere è stato sezionato.
Quindi gli uomini della Squadra mobile di Milano hanno arrestato i presunti assassini: uno, in particolare, è stato fermato poche ore fa mentre era pronto a prendere un aereo per il Sud America, all’aeroporto di Malpensa. Invece non si conosce ancora il nome della vittima: non è stato possibile trovare impronte digitali corrispondenti a quelle rilevate sul luogo del delitto, perché evidentemente il sudamericano ucciso non aveva precedenti penali e non era stato “foto-segnalato” in precedenza.